Decreto Mase Comunità Energetiche arriva l’Ok dell’Europa

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L’Unione Europea ha dato il via libera al decreto Mase sullo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili CER che mette in in campo 5,7 miliardi di euro. Tra le novità, la tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e il contributo a fondo perduto.

Decreto Mase Comunità Energetiche


La Commissione Europea ha approvato il decreto del Mase sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
La misura mette a disposizione un totale di 5,7 miliardi di euro. Questa somma sarà in parte sarà sostenuta dai fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF) e in parte dai Fondi del PNRR. La porzione del regime finanziata dai Fondi rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2025. La componente residua del programma sarà invece coperta mediante un prelievo sulle fatture dell’energia elettrica pagato dai consumatori e sarà valida fino al 31 dicembre 2027.
Il decreto, presentato ancora nelle linee generali, sottolinea due aspetti: la tariffa incentivante e il contributo a fondo perduto. Per il contributo a fondo perduto la somma a disposizione è di 2,2 miliardi di euro del PNRR.

Decreto Mase tariffa incentivante per le comunità energetiche

Una delle principali componenti del decreto è l’introduzione di una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa fissa per 20 anni, riconosciuta sulla quota parte di energia elettrica condivisa. Questa misura mira a stimolare la produzione e la condivisione di energia sostenibile, offrendo benefici economici ai membri delle comunità energetiche coinvolte.
Un punto cruciale è il superamento delle soglie di condivisione dell’energia, il che permette la destinazione dei benefici economici ai membri o soci delle comunità, escludendo le imprese. Questa strategia mira a mantenere un focus chiaro sui vantaggi sociali e ambientali per le comunità coinvolte.

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CER contributo a fondo perduto

La seconda misura chiave è un contributo a fondo perduto progettato per sostenere finanziariamente le comunità energetiche nel loro percorso verso la sostenibilità. In questo contesto per le comunità situate nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto che coprirà fino al 40% dei costi ammissibili relativi agli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti o l’ampliamento di quelli esistenti.

Questa iniziativa, finanziata con 2,2 miliardi di euro dal PNRR, mira a raggiungere una capacità complessiva di almeno 2 Gigawatt. È importante sottolineare che il contributo a fondo perduto può essere cumulato con la tariffa incentivante, rispettando i limiti prestabiliti.

Il decreto non si limita solo alle grandi aziende, ma coinvolge attivamente le comunità locali. I beneficiari di queste misure possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. Questo approccio inclusivo favorisce la partecipazione attiva di diverse realtà nella transizione verso un futuro energetico sostenibile.

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Focus sulle diverse tecnologie rinnovabili

Un aspetto significativo del decreto è la sua neutralità tecnologica, estendendo i benefici a una vasta gamma di tecnologie rinnovabili. Dal fotovoltaico all’eolico, dall’idroelettrico alle biomasse, tutte le fonti di energia rinnovabile sono considerate fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

L’approvazione da parte dell’Unione Europea di questo decreto italiano rappresenta un passo importante nella promozione di pratiche energetiche più sostenibili e nell’incoraggiare la partecipazione attiva delle CER. Le misure incentivate, che includono una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto, creano un quadro favorevole per la crescita delle comunità energetiche, sostenendo la transizione verso un futuro energetico più verde e responsabile.


Clicca qui per scaricare la presentazione del Decreto.

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