Superbonus condomini, si accelera per sfruttare il 110%

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Condomini lumaca sui lavori del superbonus rischiano di perdere l’incentivo del 110%. Restano poco più di 130 giorni per portare a termine i lavori agevolati equivalenti a 12 miliardi di euro. Solo il 73,7% dei lavori è stato completato. Ecco quali sono le Regioni in ritardo.

Superbonus condomini



Il Superbonus al 110% sui condomini per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici rappresenta un’opportunità, ma la sfida del fattore tempo si sta rivelando cruciale.

Corsa contro il tempo per accedere al massimo beneficio


Mentre gli interventi di riqualificazione energetica hanno raggiunto una media di completamento del 73,7% dal 2020 (dati ENEA), il countdown verso il 31 dicembre, termine per accedere al massimo beneficio del Superbonus, crea tensioni e preoccupazioni per i condomini.

Il termine del 31 dicembre rappresenta un’inevitabile spartiacque per i condomìni che desiderano beneficiare appieno del Superbonus al 110%. Restano poco più di 130 giorni per portare a termine i lavori agevolati, equivalenti a quasi 12 miliardi di euro di incentivi.


Cosa succede se non si completano i lavori del superbonus nei condomini


Per coloro che non riusciranno a completare i lavori entro il 31 dicembre è in vista un calo del bonus dal 110% (o 90%) a un magro 70%, previsto per le spese sostenute nel 2024.
Questa prospettiva potrebbe mettere a rischio l’equilibrio finanziario di molte operazioni e generare possibili contenziosi.

Superbonus condomini, nuovi cantieri e ritardi diffusi

Nonostante gli sforzi, gli ultimi dati mostrano un costante aumento dei cantieri in corso. Nel mese di luglio, quasi 3.700 edifici hanno trasmesso la prima asseverazione, rappresentante un avanzamento di almeno il 30%. Tuttavia, tali dati non tengono conto degli interventi ancora più indietro nell’avanzamento e delle opere antisismiche, che non sono monitorate dall’ENEA.

Crediti incagliati

Gli addetti ai lavori segnalano rallentamenti e ritardi diffusi nel completamento dei lavori. Le imprese spesso incontrano difficoltà legate ai crediti incagliati che hanno un impatto sulla liquidità e sulla capacità di rispettare i tempi. Questi rallentamenti possono creare tensioni e interrompere i cronoprogrammi, rischiando di prolungare la durata dei progetti.

Regioni a rilento

Le regioni italiane mostrano differenze significative nel completamento degli interventi di riqualificazione energetica. Alcune regioni come la Campania, la Liguria e il Lazio stanno procedendo con un ritmo più lento, mentre il Trentino-Alto Adige si distingue per la maggiore incidenza di condomìni riqualificati. A dimostrarlo sono i dati ENEA del mese di luglio.
Queste disparità regionali influenzano il quadro generale del Superbonus.

La richiesta di una proroga

Di fronte alle sfide temporali e ai rallentamenti molti operatori del settore sperano in una proroga del termine del 31 dicembre, simile a quella concessa ai proprietari di villette.
Di certo questa proroga consentirebbe ai condomìni di mantenere il livello di bonus ottenuto nel 2023 anche per il 2024, a condizione che abbiano raggiunto un certo avanzamento entro una data specifica.

In un contesto di incertezza e sfide logistiche i condomìni devono valutare attentamente le proprie opzioni. Mentre una proroga potrebbe offrire un sollievo temporaneo è fondamentale una pianificazione oculata e la comunicazione trasparente tra tutti gli attori coinvolti. La scelta di rinunciare a opere non indispensabili potrebbe rappresentare una soluzione per recuperare tempo prezioso. Infine, l’auspicio è che il Governo e il Parlamento definiscano un quadro certo e durevole degli incentivi disponibili a partire dal 2024, garantendo continuità e stabilità per il settore.

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