Edifici intelligenti: la nuova frontiera dell’edilizia

Indice dei Contenuti

Gli Edifici “intelligenti” (smart building) aprono le porte a nuove tecnologie edilizie che garantirebbero risparmi fino a 14 mld di euro.

Gli smart building, ossia “edifici intelligenti”, sono palazzi riconvertiti con tecnologie efficienti. Con soluzioni smart che garantirebbero risparmi per circa 12-14 miliardi di euro (circa 230 euro pro capite), pari al 20-22% delle bollette delle famiglie italiane nel 2022.

Il dato emerge dal Rapporto strategico della prima edizione della Community smart building, la piattaforma di confronto di alto livello avviata da The European House – Ambrosetti con l’obiettivo di mappare la base industriale, tecnologica e di servizio collegata in Italia allo smart building.

Edifici intelligenti la nuova frontiera dell'edilizia

La trasformazione smart del parco immobiliare italiano

La trasformazione smart del parco immobiliare italiano, a sostegno della crescita e della modernizzazione del Paese, si rende sempre più necessaria per stare al passo con le normative europee sull’efficienza energetica (la Direttiva UE 2018/2002, altrimenti detta Direttiva EED, che modifica la precedente Direttiva 2012/27/UE). Il rapporto Community smart building indica che dal punto di vista ambientale si ridurrebbero non solo i consumi energetici. Ma anche i consumi di acqua per il 4-5% e le emissioni del settore edilizio fra il 19 e il 28%.

Il Rapporto spiega che sono 120 le tecnologie da poter mettere in campo per la trasformazione efficiente e smart. Dalle applicazioni digitali e di gestione al Building management system, dalle piattaforme di integrazione e controllo alla sicurezza, dalla climatizzazione all’illuminazione, dalla produzione di energia alla gestione delle risorse idriche.

I vantaggi degli edifici intelligenti

Per fare un po’ di conti, la filiera dello smart building in Italia coinvolge circa 200 settori economici, tra tecnologie, prodotti, software e servizi di supporto, per un totale di 350mila aziende attive. Realtà aziendali che impiegano 626mila occupati e generano 130 miliardi di euro di fatturato e 39 miliardi di valore aggiunto. Questa è la dimensione della filiera estesa dell’edificio intelligente, che è stata scattata – per la prima volta in Italia – dalla Community smart building di The European House di Ambrosetti.

Cosa si intende per edifici intelligenti (smart building)?

Con il termine inglese smart building (edificio intelligente) si intende la costruzione o la struttura produttiva in cui le operazioni di gestione e utilizzo di tutti gli asset contenuti nell’edificio sono efficienti dal punto di vista economico e forniscono servizi ottimali. Gli edifici intelligenti adottano varie informazioni e funzionalità che possono essere controllate attraverso processori tecnologici. Così facendo la produzione energetica sarà ottimizzata e sostenibile quindi ,si avranno notevoli consumi.

Sostenere la trasformazione smart del parco immobiliare italiano

La riconversione degli edifici da “normali” a “intelligenti” porterebbe benefici non solo all’ambiente, ma anche in termini economici offrendo nuove opportunità. Il “Sole 24 Ore” analizza i vantaggi anche dal punto visto industriale (approfondisci qui).
L’anzianità del patrimonio immobiliare italiano fa a botte con l’urgenza energetica europea (anche alla luce della direttiva sulle case green – leggi qui la “nuova Direttiva EPBD“). Il 72% del patrimonio edilizio ha più di 40 anni ed è il responsabile del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di Co2.

Secondo il rapporto Ambrosetti, il Pnrr rappresenta un’opportunità di intervento per il settore, con 13,9 miliardi di euro per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici. “Con questi investimenti – spiegano – la Community ha stimato che sarebbe possibile raggiungere un tasso di rinnovo dell’1,2%, ancora lontano dall’obiettivo del 2,1% necessario per allinearsi al target europeo. Sussistono inoltre diverse barriere per l’utilizzo di questi finanziamenti e mancano ancora fondi dedicati ai bisogni dell’efficienza idrica“.

Tenuto conto che lo smart building è un ecosistema in grado di offrire servizi suddivisi in sei macro aree: energy, safety, security, comfort, health e general services, sarebbe davvero un peccato farsi scappare questa opportunità.

Leggi anche Codice appalti: il periodo transitorio tra il vecchio e il nuovo

Leggi anche

Leggi anche

I più letti

Leggi anche (da Logical.it)