Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato nuove FAQ che chiariscono alcuni punti fondamentali del Piano Transizione 5.0, rendendo più accessibili gli incentivi e ampliando le casistiche ammissibili.
ESCo ammesse tra i beneficiari dell’incentivo
Una delle novità più importanti riguarda l’inclusione delle Energy Service Company (ESCo) tra i soggetti che possono beneficiare degli incentivi. Le ESCo, specializzate nell’implementazione di progetti di efficienza energetica, ora potranno usufruire dei contributi a patto che realizzino interventi in grado di migliorare l’efficienza dei processi produttivi dei loro clienti. Sebbene i beni acquistati siano utilizzati dalle aziende clienti, il beneficio sarà riconosciuto alle ESCo, che devono sostenere l’investimento e dimostrare l’effettivo risparmio energetico ottenuto.
Power Quality: focus sul consumo di energia elettrica
Le nuove FAQ sul Piano di Transizione 5.0 chiariscono l’approccio per valutare l’efficienza energetica relativa alla Power Quality, limitando il calcolo all’energia elettrica. Questo snellisce le procedure di verifica, consentendo di considerare solo il consumo elettrico, inclusi i servizi ausiliari come illuminazione e climatizzazione. Tale semplificazione rappresenta un vantaggio significativo per chi implementa soluzioni di miglioramento della qualità della rete.
Impianti di climatizzazione e illuminazione per il settore terziario
Altra novità di rilievo riguarda il settore terziario. Strutture come alberghi, ospedali, RSA e centri commerciali potranno includere interventi sugli impianti di climatizzazione e illuminazione, purché questi siano gestiti da tecnologie smart per il monitoraggio e l’efficienza energetica. L’ampliamento delle tecnologie ammesse agli incentivi rappresenta un’opportunità per ridurre i consumi energetici nelle realtà ad alta intensità di servizi.
Autoconsumo a distanza: flessibilità maggiore
Una svolta importante è il superamento del vincolo della cabina primaria per l’autoconsumo a distanza. Le aziende potranno localizzare gli impianti di produzione energetica in aree diverse, ma all’interno della stessa zona di mercato. Questa flessibilità consente alle imprese di sfruttare le condizioni migliori per la produzione di energia, incrementando l’efficacia degli investimenti.
Solare termico come intervento trainante nei processi produttivi
Il solare termico torna protagonista: gli impianti che generano calore da energia solare, se utilizzati interamente per processi produttivi, saranno ammessi agli incentivi. Questa decisione riconosce il valore del solare termico nella decarbonizzazione dei processi industriali, pur non trattandosi di una tecnologia di elettrificazione. Sono in corso di definizione i parametri per determinare i costi ammissibili.
Le nuove FAQ e gli aggiornamenti introdotti segnano un passo avanti verso un quadro più chiaro e inclusivo. Tuttavia, permangono sfide significative, e la transizione verso un’industria più sostenibile richiede ulteriori interventi per essere realmente efficace e accessibile a tutte le imprese.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha svelato un ambizioso piano di revisione del programma Transizione 5.0, annunciando lo stanziamento di 13 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. L’obiettivo è potenziare il sostegno alle aziende che investono in tecnologie per l’efficienza energetica e la sostenibilità, semplificando l’accesso agli incentivi e migliorando l’attrattività della misura. Durante un incontro con Confindustria, il ministro Adolfo Urso ha delineato le principali modifiche previste, tra cui l’innalzamento delle soglie di investimento e l’aumento dell’intensità dei crediti d’imposta.
Innalzamento di tetti e aliquote per l’efficienza energetica
Tra le novità più significative, si parla di un aumento della soglia massima per gli investimenti agevolabili, da 2,5 a 5 milioni di euro. Inoltre, il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali destinati a migliorare l’efficienza energetica potrebbe salire al 50%. Queste modifiche, che potrebbero essere attuate tramite il decreto Ambiente o inserite nella legge di bilancio, mirano a incentivare le imprese a realizzare progetti di decarbonizzazione e riduzione dei consumi energetici. In discussione con la Commissione europea è anche l’eliminazione del divieto di cumulo con altri incentivi, sia regionali che nazionali, per facilitare l’accesso ai fondi.
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