La qualità dei dati nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è fondamentale. Questo documento per la valutazione dell’efficienza energetica degli edifici, fornisce informazioni chiave sul consumo energetico di un immobile, influenzando le decisioni di acquisto e ristrutturazione. Durante la presentazione del V Rapporto sull’efficienza energetica degli edifici di ENEA, il presidente del CTI, Boffa, ha fatto alcune considerazioni importanti per contribuire al panorama italiano.
In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità, il ruolo dei professionisti nella redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) riveste un’importanza fondamentale. Durante la presentazione del V Report annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, elaborato da ENEA e dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI), il Professore Cesare Boffa, Presidente del CTI, ha evidenziato l’importanza della qualità dei dati utilizzati nella compilazione degli APE. È fondamentale che i professionisti, in particolare i certificatori energetici, garantiscano l’accuratezza e la completezza delle informazioni.
“La qualità dei dati di input è essenziale. Errori o informazioni mancanti possono portare a valutazioni imprecise, minando l’affidabilità dell’APE” ha affermato Boffa. Il recente sondaggio condotto dal Comitato Termotecnico Italiano su oltre 10.000 certificatori ha fornito interessanti spunti riguardo alla redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Gli intervistati hanno discusso vari aspetti del processo di certificazione, tra cui la qualificazione dei professionisti, la raccolta dei dati e le relazioni con altri attori coinvolti. Dallo studio emerge una percezione positiva riguardo all’utilità dell’APE come strumento per valutare e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
Certificazione energetica degli edifici, la complessità del parco edilizio italiano
Il Presidente del Comitato Termotecnico Italiano (CTI), Cesare Boffa, ha messo in evidenza la complessità e la varietà del patrimonio edilizio italiano.
“Abbiamo un patrimonio edilizio molto complicato e diversificato. Questo rende difficile calcolare e prevedere i consumi energetici, poiché un edificio è un sistema dinamico che interagisce con il clima e gli utenti,” ha dichiarato Il Presidente.
L’importanza dei dati di input
Attualmente, l’APE fornisce indicazioni utili sui consumi energetici, ma la sua accuratezza dipende fortemente dai dati di input forniti dai certificatori.
“Si utilizzano sistemi software complessi che elaborano questi dati e producono risultati. Tuttavia, se i dati immessi sono errati, anche i risultati lo saranno,” ha avvertito Boffa. Questa affermazione sottolinea l’importanza di una raccolta dati precisa e veritiera.
La formazione e l’educazione all’etica professionale
Per affrontare queste problematiche, il Presidente Boffa ha sottolineato la necessità di investire nella formazione e nell’educazione all’etica professionale. “Ogni ingegnere deve essere consapevole della propria responsabilità. Contiamo molto sulla sensibilizzazione degli operatori del settore,” ha dichiarato. Solo attraverso una preparazione adeguata si potrà garantire una certificazione energetica di alta qualità”.
Prospettive future per il mercato dell’APE
Infine, il Presidente del CTI ha fatto riferimento alla necessità di stabilire tariffe e prestazioni adeguate per i certificatori. “La risposta di oltre 10.000 certificatori indica che una grande parte di loro effettua certificazioni ragionevoli. Tuttavia, esiste una fascia che produce dati poco attendibili, in grado di compromettere l’intero mercato,” ha concluso Boffa. La sfida per il futuro sarà quindi quella di migliorare l’affidabilità delle certificazioni, garantendo che l’APE rimanga uno strumento utile e efficace nel panorama energetico italiano.
Le sfide nel processo di certificazione
Il Presidente Boffa ha anche messo in evidenza le sfide che i professionisti affrontano nel processo di certificazione. La varietà del patrimonio edilizio italiano, con le sue peculiarità storiche e strutturali, rende difficile una valutazione uniforme. “Il nostro parco edifici è estremamente diversificato e complesso. Questo richiede un’approccio personalizzato da parte dei certificatori” ha spiegato.
L’innovazione come strumento di miglioramento
Per migliorare il processo di certificazione, il CTI sta promuovendo l’adozione di standard moderni, come l’XML per la gestione dei dati. “L’uso di tecnologie innovative può semplificare il processo di certificazione e aumentare l’affidabilità dei dati. È un passo fondamentale per il futuro dell’efficienza energetica,” ha aggiunto il Presidente del CTI.
Con la giusta formazione, responsabilità e innovazione, i professionisti possono trasformare il panorama dell’efficienza energetica in Italia, garantendo informazioni affidabili e contribuendo attivamente alla transizione energetica del nostro Paese.