Per i professionisti tecnici coinvolti nella certificazione dei crediti d’imposta della Transizione 5.0, un check-up accurato della responsabilità civile è indispensabile. Solo con una copertura adeguata si può operare in sicurezza, tutelando sé stessi e le imprese clienti.
Con l’avvio della Transizione 5.0, è essenziale per i professionisti tecnici assicurarsi che la propria polizza di responsabilità civile professionale (Rc) sia adeguata. Dal 12 settembre è attiva la piattaforma del GSE per caricare le prime certificazioni di risparmio ed efficientamento energetico, fondamentali per le imprese che desiderano ottenere il credito d’imposta.
Responsabilità civile 5.0: l’importanza di un controllo approfondito
Gli ingegneri iscritti alle sezioni A e B dell’Albo, i periti industriali meccanici e impiantisti elettrici, le società di gestione dell’energia (Esco) e i professionisti certificati come Esperti Gestori dell’Energia (EGE) sono abilitati a firmare le perizie asseverate. Tuttavia, possono farlo solo se coperti da una polizza di assicurazione della responsabilità civile specifica, come previsto dall’articolo 15 del Dm Mimit del 24 luglio 2024, che disciplina il bonus 5.0.
Sebbene la maggior parte dei professionisti tecnici possieda già una polizza Rc obbligatoria, il nodo è verificare se questa sia conforme alle nuove normative.
Il decreto richiede che la polizza soddisfi due requisiti fondamentali:
- 1. Massimale adeguato al numero delle certificazioni emesse e agli importi del credito d’imposta.
- 2. Importo massimo risarcibile che deve coprire sia il risarcimento all’impresa, nel caso perda il bonus a causa di un errore del professionista, sia un risarcimento allo Stato per eventuali danni erariali.
Questi requisiti, seppur chiari, sono stati accompagnati da indicazioni scarse e talvolta ambigue, generando diverse interpretazioni da parte degli assicuratori e delle associazioni professionali.
L’opinione delle categorie professionali sulla responsabilità civile 5.0
I Consigli Nazionali degli Ingegneri e dei Periti Industriali tendono, in prima battuta, a escludere la necessità di una polizza specifica oltre a quella Rc ordinaria. Secondo loro, la maggior parte delle polizze professionali sul mercato, con una copertura all risks, dovrebbero essere sufficienti.
In particolare, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha dichiarato che, data la formulazione della maggior parte delle polizze e in base al dettato del decreto Transizione 5.0, si ritiene che la copertura Rc professionale possa essere considerata idonea. Analoga la posizione del Consiglio dei Periti Industriali.
Il punto di vista degli assicuratori
Gli assicuratori, però, non sono tutti d’accordo. Alcuni sottolineano che la richiesta di una polizza specifica, con un massimale dedicato, potrebbe non essere compatibile con le Rc ordinarie che offrono un massimale unico per tutte le attività.
Indipendentemente dalle soluzioni proposte, gli esperti consigliano vivamente ai professionisti tecnici di effettuare un check approfondito della propria polizza.
Ecco i principali aspetti da controllare:
- Copertura all risks: la polizza deve coprire tutti i rischi, tranne quelli esclusi in maniera esplicita. Solo così si può essere certi che copra anche i rischi legati alla Transizione 5.0 e al danno erariale;
- Massimale adeguato: per chi svolge più attività, un massimale di 250mila o 500mila euro potrebbe essere insufficiente.
- – Sottolimiti: bisogna verificare se la polizza preveda sottolimiti specifici per alcune attività o vincoli relativi alla responsabilità solidale del professionista.
Il precedente del Superbonus
Un precedente significativo per comprendere l’importanza di queste polizze è quello del Superbonus. Anche in quel caso, la normativa richiedeva un massimale adeguato (minimo 500mila euro), e i tecnici dovevano indicare tutti i dettagli della polizza. Nel caso della Transizione 5.0, invece, il GSE accetta un’autocertificazione, ma l’adeguatezza della copertura resta comunque un requisito fondamentale.
La Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per il futuro del nostro Paese, ma porta con sé anche grandi responsabilità per i professionisti tecnici coinvolti. La corretta certificazione di risparmio energetico non è solo una questione di competenza tecnica, ma richiede anche una protezione adeguata, garantita da una polizza di responsabilità civile idonea. Il rischio di errori potrebbe comportare gravi conseguenze sia per le imprese che per lo Stato, rendendo imperativo per ingegneri, periti e altri esperti un controllo meticoloso delle proprie coperture assicurative. Il futuro della transizione energetica è anche nelle mani dei professionisti: agire con responsabilità è fondamentale per garantire il successo di questo ambizioso processo.