Nuovi CAM per i contratti di prestazione energetica

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Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto MASE che stabilisce i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento integrato di contratti di prestazione energetica (EPC – Energy Performance Contract). Entreranno in vigore il 27 dicembre.

CAM contratti prestazione energetica



Il 29 agosto 2024, il MASE ha pubblicato un decreto fondamentale che introduce i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per i contratti a prestazione energetica (EPC). Questo decreto ha come scopo principale il supporto alla sostenibilità ambientale nei servizi energetici, fornendo linee guida precise per la selezione delle soluzioni più ecologiche. I CAM rappresentano infatti standard ambientali obbligatori per la Pubblica Amministrazione, che dovrà valutare gli acquisti non solo in base al prezzo, ma anche considerando l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto o servizio.

Cosa prevedono i CAM per i contratti di prestazione energetica

I nuovi CAM entreranno in vigore dopo 120 giorni dalla loro pubblicazione e avranno un impatto significativo sulla gestione degli asset energetici. Tra i requisiti principali, è obbligatoria la realizzazione di una diagnosi energetica preliminare, che deve essere messa a disposizione dei partecipanti alla gara. Le offerte tecniche dovranno poi specificare come questi criteri verranno integrati nell’esecuzione delle opere e nella gestione complessiva.

Servizio elettrico: risparmio energetico e fonti rinnovabili

Per il servizio elettrico, alcuni criteri sono considerati “premiali” e possono conferire un vantaggio competitivo nell’ambito della gara. Tra questi, la capacità di garantire un risparmio di energia primaria superiore alla baseline definita è fondamentale. Le aziende che stipulano un EPC devono assicurare un risparmio minimo del 10% nel primo anno e del 5% in caso di rinnovo. Inoltre, l’installazione di impianti a fonte rinnovabile, considerati interventi di riqualificazione energetico-ambientale, è fortemente incentivata. In questo contesto, l’appaltatore si inquadra come produttore, mentre l’affidatario del contratto come cliente finale.

Tra gli altri criteri premiali, si includono:

  • Misura e verifica dei risparmi secondo il protocollo internazionale IPMVP.
  • Automazione degli asset con un livello minimo di classe A (secondo la norma UNI 11651).
  • Utilizzo del BIM (Building Information Modeling) nelle fasi di progettazione, esecuzione ed esercizio degli interventi.
  • Integrazione di un sistema di gestione dell’energia conforme alla norma UNI CEN EN ISO 50001.
  • Analisi della carbon footprint.

Per la fornitura elettrica, è essenziale che l’energia non provenga da fonti fossili liquide o solide, garantendo così un’impronta ambientale più sostenibile.

Efficienza energetica e fonti pulite

Anche per il servizio termico, i CAM stabiliscono che i nuovi impianti termici debbano appartenere alla classe di efficienza energetica più elevata possibile. Non è ammessa l’alimentazione con combustibili fossili liquidi o solidi, ad eccezione del GPL nelle aree non metanizzate.

Monitoraggio dei contratti EPC nella pubblica amministrazione italiana

L’Istat ha monitorato l’andamento dei contratti EPC nella Pubblica Amministrazione italiana, rilevando un trend di crescita significativo tra il 2020 e il 2023. In questo periodo sono stati stipulati 76 contratti EPC, per un valore complessivo di circa 424 milioni di euro. Il 34% di questi contratti è stato sottoscritto solo nel 2023, con i Comuni che hanno realizzato la maggior parte degli accordi (67 EPC).

La distribuzione territoriale del mercato non è omogenea, con una predominanza del Nord Italia, in particolare la Lombardia, che ha stipulato 29 contratti EPC, seguita da Piemonte e Veneto. È interessante notare che la totalità dei contratti EPC è risultata “on balance sheet”, ossia direttamente a bilancio dell’Amministrazione pubblica, a causa delle clausole che prevedono il pagamento del canone annuale a partire dal primo anno di durata del contratto. Il decreto MASE introduce quindi importanti novità per la gestione energetica degli edifici pubblici, promuovendo un maggiore risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Scarica qui il Decreto.

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