Il nuovo regolamento sull’industria Net Zero è stato approvato in via definitiva dal Consiglio Ue. Tra gli obiettivi quello di produrre internamente almeno il 40% del fabbisogno annuo europeo di tecnologie pulite entro il 2030.
Il Net Zero Industry Act (NZIA) è stato approvato dal Consiglio dell’Unione Europea in via definitiva. Il regolamento che mira a rafforzare e rilanciare le filiere produttive europee nei settori strategici per la transizione energetica. Tra i settori interessati ci sono quelli dei pannelli solari, delle batterie per veicoli elettrici, dell’eolico, degli elettrolizzatori e di altre tecnologie innovative.
Entrata in vigore del regolamento
Il regolamento sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea entrando in vigore il giorno stesso della pubblicazione. Questo segna l’ultimo passaggio di un iter che ha visto l’approvazione del testo in plenaria dal Parlamento Europeo a fine aprile, dopo un accordo provvisorio raggiunto con il Consiglio a febbraio.
Obiettivi del Net Zero Industry Act
Il Net Zero Industry Act ha come obiettivo principale quello di produrre internamente almeno il 40% del fabbisogno annuo europeo di tecnologie pulite entro il 2030. Inoltre, si punta a raggiungere il 15% del valore del mercato globale per tali tecnologie. Le tecnologie coinvolte comprendono tutte le fonti rinnovabili, nucleare, accumulo energetico, biotecnologie, elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, cattura e stoccaggio della CO2 e altre tecnologie correlate.
Procedure accelerate per nuove capacità produttive
Per favorire l’espansione delle tecnologie net zero, il regolamento prevede procedure accelerate per autorizzare nuova capacità produttiva. I progetti di grandi dimensioni (sopra 1 GW) avranno un massimo di 18 mesi per ottenere le autorizzazioni.
mentre quelli di dimensioni minori (fino a 1 GW) avranno un termine di 12 mesi.
Criteri nelle aste pubbliche per le rinnovabili
Nel contesto delle aste pubbliche per le rinnovabili, il regolamento introduce l’importanza di criteri diversi dal prezzo. Questi criteri dovranno essere inclusi in almeno il 30% della capacità messa in gara ogni anno in ciascuno Stato membro.
Oppure per un massimo di 6 GW per anno e per singolo Paese. L’obiettivo è incentivare il made in Europe, contrastando la concorrenza delle produzioni a basso costo provenienti dalla Cina e da altri Paesi, e premiando caratteristiche come l’innovazione tecnologica, la tutela ambientale, la resilienza delle catene di fornitura e l’integrazione dei progetti con le reti elettriche.
Finanziamenti e supporto economico
Sul fronte dei finanziamenti, il regolamento incoraggia l’utilizzo dei ricavi del mercato ETS (Emissions Trading Scheme) e, per i progetti più strategici, della piattaforma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform).
Verso un fondo sovrano europeo
Il regolamento ambisce anche a costituire un fondo sovrano europeo per finanziare gli investimenti industriali. Tuttavia, questo punto rimane vago e rappresenta il principale nodo irrisolto del regolamento. L’approvazione definitiva del Net Zero Industry Act rappresenta un passo importante verso una maggiore autosufficienza europea nelle tecnologie per la transizione energetica. Con l’obiettivo di potenziare la produzione interna e incentivare l’innovazione tecnologica, l’Europa si prepara a fronteggiare le sfide globali in materia di energia pulita e sostenibilità.
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