Sulla Direttiva EPBD arrivano le reazioni di Legambiente e GBC Italia. Gli Stati hanno due anni per adattarsi. Ecco come le associazioni offrono supporto per gestire gli impatti economici e tecnici della transizione.
I membri dell’Unione Europea hanno approvato la Direttiva EPBD. Ogni Stato Membro avrà ora due anni per presentare un piano di adeguamento in vista di questa transizione, che coinvolgerà tutti i paesi dell’UE. Sulla nuova Direttiva EPBD, Legambiente e GBC Italia hanno divulgato delle notes stampa dichiarandosi pronti a collaborare con il Governo per affrontare gli aspetti tecnici di questa transizione, che avrà un impatto significativo sull’economia.
Legambiente: appello per un recepimento tempestivo in Italia
Legambiente ha espresso apprezzamento per la direttiva, definendola “coraggiosa” e auspicando un recepimento anticipato da parte dell’Italia. Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato l’importanza di accelerare l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio per contrastare le emissioni di gas serra e ridurre la bolletta energetica delle famiglie italiane.
“Siamo soddisfatti che i ministri europei abbiano confermato in via definitiva al Consiglio Ue Ecofin le nuove norme della direttiva case green, che permetteranno al parco immobiliare europeo di arrivare al traguardo zero emissioni entro il 2050. Ma siamo molto delusi del voto contrario espresso dal governo italiano, che ancora una volta ha dato dimostrazione di scarsa consapevolezza rispetto alla gravità della crisi climatica” – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. In preparazione del Piano Nazionale di Ristrutturazione, che dovrà essere adottato entro due anni dall’entrata in vigore della direttiva appena approvata, ci aspettiamo che già nell’aggiornamento del PNIEC a fine giugno, il governo si impegni nell’elaborazione di una strategia e di politiche da realizzare per raggiungere gli obiettivi della nuova direttiva”.
L’associazione ha anche evidenziato l’urgente necessità di affrontare la crisi climatica, sottolineando i costi economici e sociali delle catastrofi ambientali. Legambiente ha fatto appello affinché il governo italiano si impegni già nell’elaborazione di una strategia per raggiungere gli obiettivi della nuova direttiva.
Green Building Council Italia: lavorare per una transizione equilibrata
Il Green Building Council Italia (GBC Italia) ha accolto con favore l’approvazione della Direttiva e ha sottolineato l’importanza di considerare attentamente le implicazioni e le sfide che essa comporta per l’Italia. Il presidente del GBC Italia, Fabrizio Capaccioli, ha sottolineato la necessità di un approccio equilibrato e pragmatico nell’implementazione delle nuove norme.
“GBC Italia si rende disponibile ad offrire al Governo il proprio supporto tecnico”, ha commentato Fabrizio Capaccioli, Presidente del Green Building Council Italia. “Si stima che l’implementazione della direttiva comporterà un costo complessivo di 275 miliardi di euro, con una spesa stimata tra i 20 e i 55 mila euro per famiglia. Questo sottolinea l’urgenza di avviare tempestivamente azioni concrete, considerando attentamente le specificità del nostro territorio, come ad esempio il rispetto dei requisiti di resilienza e di risposta sismica degli edifici, aspetti purtroppo non considerati dalla direttiva”.
Capaccioli ha evidenziato l’importanza della resilienza degli edifici, soprattutto in un contesto sismico come quello italiano. Il GBC Italia si è impegnato a collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni che concilino l’obiettivo di riduzione delle emissioni con le specifiche esigenze del territorio italiano.
Obiettivo “Energy Efficiency First”
La Direttiva EPBD4 si basa sul principio dell'”Energy Efficiency First”, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Si prevede che la maggior parte delle ristrutturazioni coinvolgerà il 43% degli edifici meno efficienti, puntando anche sulla ristrutturazione di cinque milioni di edifici esistenti in Italia. Ora, la direttiva dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, e spetterà a ciascun Paese fissare le strategie e le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
L’approvazione della Direttiva Case Green rappresenta un passo importante verso la creazione di un ambiente edilizio sostenibile e a basse emissioni di carbonio in Europa. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide in modo responsabile e adottare misure che tengano conto delle peculiarità di ciascun Paese.
L’Italia è chiamata ora a recepire la direttiva in modo tempestivo e a pianificare strategie efficaci per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Solo così sarà possibile garantire una transizione graduale e sostenibile verso un futuro più verde e resiliente.