È stata posticipata la data definitiva per la votazione in plenaria del Parlamento europeo della nuova EPBD. Si voterà tra l’11 e il 14 marzo. Arriva la conferma: non si ragionerà per classi energetiche minime, ma per livelli medi di consumo. Gli Stati membri si dovranno anche impegnare a fornire finanziamenti. Tutti i dettagli.
La data chiave per la votazione plenaria dell’esame sulla Energy Performance of Buildings Directive (EPBD IV) è stata ufficialmente fissata.
La plenaria del Parlamento europeo per l’approvazione ufficiale della nuova EPBD IV avrà luogo nella settimana compresa tra l’11 e il 14 marzo.
Il testo attuale, già licenziato dalla commissione Industria il 15 gennaio, mostra una differenza significativa. Non ci saranno più indicazioni così stringenti.
Sarà compito dei singoli Paesi membri stabilire una curva di riduzione progressiva dei livelli di consumo del proprio parco immobiliare.
L’obiettivo finale resta ambizioso: arrivare nel 2050 a un livello di emissioni zero. Si abbandona l’approccio basato sulle classi energetiche minime a favore di livelli medi di consumo.
Direttiva EPBD e finanziamenti degli Stati membri
L’articolo 15 della bozza di direttiva affronta il delicato tema dei finanziamenti per il massiccio piano di rinnovamento degli edifici europei. Qui emergono due tendenze da definire. La prima sottolinea che spetterà ai Paesi membri fornire finanziamenti, misure di supporto e altri strumenti necessari per sostenere i piani di rinnovamento degli edifici.
La EPBD pone l’accento sui loro obblighi di utilizzare i fondi nazionali e europei già assegnati, compresi quelli dal PNRR, dal Fondo sociale per il clima e dai Fondi di coesione.
La distribuzione costante di queste risorse è essenziale per raggiungere l’ambizioso obiettivo delle zero emissioni entro il 2050. D’altra parte, la Commissione europea non prevede però nuove risorse nell’ambito della direttiva. Un atto delegato successivo, da approvare entro dodici mesi dall’entrata in vigore della EPBD, affronterà il tema dei finanziamenti. Questo significa che bisognerà utilizzare risorse già attivate.
La ratifica formale della nuova EPBD segnerà un primo passo importante per gli stati membri che dovranno adeguarsi nei mesi successivi alla direttiva.