La Direttiva EPBD è giunta al negoziato finale conquistando un accordo tra membri del Parlamento Europeo e il Consiglio. Tra gli impegni, l’eliminazione delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Il 23 gennaio la commissione Industria, Ricerca ed Energia voterà il testo.
L’annuncio segna un passo significativo. Dopo il terzo Trilogo le istituzioni Europee hanno raggiunto l’accordo definitivo sulla nuova EPBD IV. I membri del Parlamento Europeo e la Presidenza spagnola del Consiglio hanno trovato l’intesa per mantenere gli impegni presi e ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra nel settore edilizio. Una delle pietre miliari di questo accordo è l’impegno a rendere tutti i nuovi edifici a emissioni zero a partire dal 2030.
Direttiva EPBD al negoziato finale la riduzione delle bollette energetiche
L’accordo mira non solo a promuovere la sostenibilità ambientale ma anche a fornire benefici tangibili ai cittadini. Tra le misure chiave, vi è l’obbligo per gli edifici residenziali di ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Ciò non solo contribuirà alla lotta contro il cambiamento climatico ma aiuterà anche a ridurre le bollette energetiche.
Obiettivi Direttiva EPBD: neutralità climatica entro il 2050
La proposta di revisione della Direttiva sull’Efficienza Energetica degli Edifici pone l’ambizioso obiettivo di rendere il settore edilizio dell’UE completamente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050. Questo richiederà non solo l’adozione di tecnologie sostenibili ma anche la ristrutturazione degli edifici meno efficienti.
Eliminazione delle caldaie a combustibili fossili
L’accordo prevede anche una transizione graduale verso sistemi di riscaldamento più sostenibili, con l’obiettivo di eliminare completamente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Incentivi finanziari saranno ancora disponibili per i sistemi di riscaldamento ibridi che combinano tecnologie innovative come l’energia solare termica o le pompe di calore.
Esenzioni per specifiche categorie di edifici
Alcune categorie di edifici, come quelli agricoli e storici, potrebbero essere escluse dalle nuove norme. Inoltre, gli Stati membri dell’UE avranno il potere di decidere se escludere anche edifici protetti per il loro valore architettonico o storico, edifici temporanei, chiese e luoghi di culto.
Il relatore per la Direttiva sull’Efficienza Energetica degli Edifici, Ciarán Cuffe, ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto qualcosa di notevole questa sera. Abbiamo creato una base per la transizione verso un patrimonio edilizio a emissioni zero.”
Direttiva EPBD prossimo step
Nonostante l’accordo informale, l’approvazione definitiva da parte del Parlamento e del Consiglio è ancora necessaria per far diventare la proposta di legge effettiva. La commissione Industria, Ricerca ed Energia voterà sul testo il 23 gennaio, rappresentando un passo cruciale verso l’implementazione di queste nuove misure.
Secondo la Commissione Europea, gli edifici nell’UE contribuiscono al 40% del consumo energetico complessivo e al 36% delle emissioni di gas serra. Queste nuove disposizioni sono parte integrante del pacchetto “Fit for 55” e si allineano con gli obiettivi del 2030 e del 2050 stabiliti dalla Legge sul Clima Europea del luglio 2021.