Il PNRR presenta un pacchetto di interventi per le imprese, un investimento strategico di 12,4 miliardi di euro. A rinunciare il Mase con tagli all’efficientamento energetico nell’edilizia residenziale e biocarburanti.
La già annunciata revisione del PNRR include un pacchetto di interventi per le imprese dal valore di 12,4 miliardi di euro. Il Governo ha dettagliato informalmente come saranno distribuiti i fondi, con metà dell’importo destinato alla “Transizione 5.0” e un pacchetto di crediti d’imposta per agevolare la transizione verde. In particolare, 6,3 miliardi saranno dedicati a questa iniziativa.
Il Governo ha posto particolare attenzione sulla transizione ecologica, concentrandosi sulla competitività e resilienza delle filiere strategiche.
PNRR pacchetto interventi per le imprese: incentivi per la transizione verde
La “Transizione 5.0” mira a sostenere la transizione ecologica attraverso crediti d’imposta per beni digitali, autoproduzione di energia rinnovabile e formazione del personale. Un decreto legge imminente avvierà questo processo, con un focus sul supporto alle PMI per l’autoproduzione di energia rinnovabile.
Sostegno alle filiere strategiche
Il sistema produttivo sarà ulteriormente sostenuto con 2,5 miliardi per lo sviluppo delle filiere strategiche verso un’economia a zero emissioni e l’efficienza energetica. Altri 2 miliardi finanzieranno contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca, silvicoltura. Un focus specifico del finanziamento, pari a 850 milioni di euro, sarà rivolto al progetto “Parco Agrisolare”. Questo progetto mira a sostenere le aziende agricole e di allevamento nella realizzazione di infrastrutture per l’energia rinnovabile, contribuendo così alla promozione di pratiche sostenibili e all’adozione di soluzioni ecocompatibili nel settore agricolo.
Le rinunce per edilizia residenziale e biocaburanti
Il ministro dell’Ambiente ha ottenuto impegni di spesa più consistenti su alcuni fronti, ma ha dovuto rinunciare a 300 milioni per la produzione di biocarburanti e accettare un taglio significativo di 1 miliardo per la riconversione dell’ex Ilva di Taranto, già acquisito a fine luglio. In particolare, si è registrata la rinuncia a 4 miliardi per l’ecobonus e a 2,3 miliardi per l’efficientamento energetico nell’edilizia residenziale e popolare.
Inoltre si è verificata una piccola retrocessione degli enti locali, con una riduzione di 10 miliardi nei finanziamenti ai sindaci. Nonostante questo sono stati ripristinati altri tre miliardi per le periferie e i Piani urbani integrati, a seguito della precedente decurtazione avvenuta all’inizio di agosto.
L’intervento fornisce un notevole sostegno alle imprese italiane, con un’attenzione particolare alla transizione verde e digitale, riflettendo le esigenze attuali e future del panorama economico.