Bonus ristrutturazioni 2025 cosa cambia

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Il disegno di legge di Bilancio 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri, modifica il panorama dei bonus casa. A partire dal primo gennaio 2025, il bonus ristrutturazioni al 50% sarà riservato esclusivamente alle prime case, mentre il tasso di sconto per gli altri immobili scenderà al 36%. Ecco come cambiano le agevolazioni.

Bonus ristrutturazioni 2025



Il bonus ristrutturazioni che ha storicamente sostenuto interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento, continua a essere un incentivo importante. Gli interventi più comuni, come il rifacimento di bagni o la creazione di nuovi impianti elettrici, erano fino ad oggi accompagnati da detrazioni del 50%. Con il nuovo disegno di legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri, il bonus ristrutturazioni 2025 diventa sempre più legato alla qualificazione dell’immobile ristrutturato. Secondo quanto dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, le abitazioni principali continueranno a beneficiare dello sconto al 50%, mantenendo un tetto di spesa di 96.000 euro. Tuttavia, per le seconde case, la situazione cambia drasticamente: il ritorno al vecchio bonus del 36% con un limite di 48.000 euro rappresenta una sfida per molti proprietari.

Un nuovo contesto fiscale, cosa succede dopo il Superbonus 110%

Mentre si delinea il nuovo panorama dei Bonus Casa, emergono anche novità relative alle vecchie agevolazioni, come il Superbonus. Tra queste ci sono le nuove sfide legate all’aggiornamento delle rivalutazioni catastali per gli immobili che hanno beneficiato di questo incentivo.
I proprietari che hanno effettuato ristrutturazioni e migliorie grazie al Superbonus sono tenuti a comunicare le modifiche al catasto.
Questo passaggio è fondamentale poiché la mancata rivalutazione potrebbe comportare un notevole disallineamento tra il valore effettivo dell’immobile e quello registrato nel catasto.

Il Governo ha messo in atto misure di controllo per garantire che i dati catastali siano aggiornati, utilizzando lettere di compliance per incoraggiare i contribuenti a regolarizzare la propria posizione. Un corretto aggiornamento delle rendite catastali non solo è necessario per evitare sanzioni, ma è fondamentale anche per assicurare che le entrate fiscali siano adeguate al valore attuale degli immobili.
Inoltre, la rendita catastale funge da base per il calcolo dell’IMU, il che significa che un adeguamento tempestivo e preciso delle rivalutazioni avrà un impatto diretto sulle imposte da versare. Ignorare queste modifiche potrebbe risultare in una situazione di svantaggio fiscale e, allo stesso tempo, non garantire un’adeguata trasparenza nei confronti del fisco.

La corsa delle compensazioni

Le detrazioni e i crediti fiscali creano rate da versare tramite F24 e la loro progressione sta diventando sempre più evidente. Nel 2023, sono stati utilizzati circa 20,8 miliardi di euro in compensazione, mentre nel 2024 questo numero ha raggiunto i 37,4 miliardi fino al 25 settembre, con ancora 1,5 miliardi di crediti da scaricare. Data l’entità di queste agevolazioni, sarà fondamentale considerare l’impatto sul bilancio pubblico nei prossimi anni. Attualmente, restano ancora da compensare 155,8 miliardi di euro. 

Il nuovo disegno di legge di Bilancio segna un cambiamento significativo nel panorama dei bonus per le ristrutturazioni. Mentre il bonus per le abitazioni principali continua a offrire un sostegno, le nuove condizioni per le seconde case pongono sfide considerevoli ai proprietari. In questo contesto, il supporto dei professionisti esperti sarà fondamentale per navigare le complessità delle nuove normative e garantire una gestione efficace delle ristrutturazioni. Affidarsi a professionisti del settore consentirà ai contribuenti di ottimizzare i benefici fiscali e di affrontare con successo le sfide che emergono in questo nuovo scenario.

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