Nel Ddl di Bilancio viene fissato un incremento per le ritenute sul bonifico per ristrutturazione e Bonus Casa. Attualmente l’aliquota è dell’8%, ma a partire dal 2024, il Governo propone di aumentarla all’11%. La reazione delle associazioni di categoria.
Il disegno di legge di Bilancio per il 2024 proposto dal Governo contiene una misura che sta destando preoccupazione nel settore dell’edilizia e tra le imprese. Si tratta dell’incremento delle ritenute sulla liquidità dall’8 all’11%.
Questo cambiamento, se approvato, avrà un impatto significativo sulle casse delle imprese coinvolte nella filiera dell’edilizia, prevedendo un prelievo di circa un miliardo di euro. Un duro colpo, soprattutto se consideriamo il blocco dei crediti fiscali che ha immobilizzato oltre 30 miliardi di euro nell’ambito del settore.
Aumento dell’aliquota delle ritenute
Questi bonifici sono necessari per ottenere detrazioni legate ai bonus casa. Il disegno di legge propone un incremento dell’aliquota delle ritenute effettuate da banche e Poste sui bonifici parlanti. Attualmente, l’aliquota è dell’8%, ma a partire dal 2024, il Governo propone di aumentarla all’11%.
Bonus casa incremento ritenute: un anticipo dell’imposta sui redditi
Le ritenute rappresentano un anticipo dell’imposta sui redditi e vengono trattenute al momento dell’accredito dei pagamenti da parte dei cittadini ai loro fornitori. È importante chiarire che questo meccanismo non introduce una nuova tassazione, ma anticipa il versamento delle imposte sul reddito che le imprese devono successivamente pagare.
L’obiettivo del Governo su Bonus casa e incremento delle ritenute
L’obiettivo del Governo con questo aumento delle ritenute è di bilanciare l’enorme spinta derivante dalle agevolazioni per la casa. Tuttavia, se la proposta fosse approvata, avrebbe un notevole impatto sulle casse dello Stato e sulle imprese.
La reazione delle associazione di categoria
Sul tema sono intervenute CNA e Confartigianato che hanno espresso forte preoccupazione riguardo alle bozze della manovra economica, in particolare all’articolo 23. CNA e Confartigianato speravano che la Legge di Bilancio avrebbe almeno ridotto, se non addirittura eliminato, l’aliquota dell’8% sulle ritenute, una misura che incrementa i crediti fiscali delle imprese nel settore delle costruzioni e dell’impiantistica. Inoltre, annunciano la loro opposizione all’aumento e prevedono di intraprendere iniziative per coinvolgere il Parlamento al fine di affrontare questa questione.
Possibili cambiamenti futuri
Il prossimo anno si potrebbe vedere un affievolimento dell’effetto del superbonus. La massima agevolazione passerà dal 90% al 70%, riducendo il traino dato dalla cessione dei crediti e dagli sconti in fattura. Se le performance degli ultimi due anni non dovessero ripetersi, le ritenute scenderebbero a livelli più ordinari.
L’aumento delle ritenute rappresenta una sfida significativa per le imprese dell’edilizia e mette in evidenza la necessità di equilibrare la necessità di finanziare le agevolazioni per la casa con la sostenibilità finanziaria delle imprese coinvolte. Il settore dell’edilizia e le imprese interessate dovranno attuare strategie finanziarie o sperare in eventuali modifiche future per gestire al meglio questa nuova situazione.