L’ANCE formula una proposta sulla riqualificazione energetica e sismica del sistema immobiliare italiano. Incrementare il superbonus e rimodulare la cessione del credito. I dettagli del documento.
La riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare rappresenta una sfida per l’Italia con implicazioni sia sul fronte della sostenibilità ambientale che su quello della sicurezza strutturale.
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha formulato una proposta. Il documento offre un quadro strategico per affrontare concretamente la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare del Paese. La proposta mira a conciliare l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la loro resistenza sismica.
Punti chiave della proposta su riqualificazione energetica e sismica Ance
La proposta ANCE suggerisce di mantenere le attuali strutture di controlli, massimali, asseverazioni e qualificazioni che sono in vigore per i benefici del Superbonus.
Patrimono immobiliare da riqualificare
Il patrimonio immobiliare residenziale italiano rivela una situazione preoccupante, con la stragrande maggioranza degli edifici costruiti prima dell’entrata in vigore delle normative sul risparmio energetico. Su un totale di 12,2 milioni di edifici residenziali, circa il 74,1% appartiene alle classi energetiche meno efficienti (E, F e G). Si tratta di circa il 73% del patrimonio complessivo. Inoltre, nel settore non residenziale, 743.000 edifici, pari al 55%, cadono nelle stesse classi di inefficienza.
Questa suddivisione delle classificazioni energetiche è stata calcolata dall’ENEA attraverso l’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) conservati nella banca dati SIAPE.
Dinanzi a questo scenario la riqualificazione degli edifici emerge come un’assoluta priorità. In Europa, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia. L’80% del consumo energetico delle famiglie europee è attribuibile al riscaldamento, al raffreddamento degli spazi e alla produzione di acqua calda per uso domestico.
Per tale motivo la Commissione Europea ha fissato come obiettivo per tutti gli Stati membri la completa decarbonizzazione degli edifici, sia residenziali che non, entro il 2050. Per conseguire questo risultato, è essenziale incrementare l’efficienza energetica nelle attività quotidiane e spostarsi verso l’uso di fonti energetiche rinnovabili, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili.
Incentivi a lungo termine
Un elemento fondamentale della proposta è l’orizzonte temporale degli incentivi che dovrebbe essere di almeno dieci anni. Questo approccio consentirebbe una distribuzione degli interventi nel tempo in modo coeso e allineato con le scadenze europee, promuovendo una transizione graduale e sistematica.
Riqualificazione energetica e sismica secondo ANCE
La proposta ANCE prevede il miglioramento energetico di almeno quattro classi per gli edifici attualmente classificati nelle categorie E, F e G. Simultaneamente, si mira a un miglioramento sismico di almeno una classe di rischio nelle zone 1, 2 e 3. Questo doppio obiettivo mira a creare edifici più efficienti e sicuri strutturalmente.
Sismabonus e aliquote fiscali
La proposta sostiene il mantenimento del Sismabonus per l’acquisto di unità immobiliari demolite e ricostruite in chiave antisismica, cedute dalle imprese che hanno eseguito gli interventi. Inoltre propone di mantenere l’aliquota del 70% prevista per il 2024 e di introdurre un’aliquota del 100% per i soggetti incapienti, garantendo una maggiore equità nell’accesso ai benefici.
Flessibilità di utilizzo e cessione del Credito
Un elemento innovativo della proposta è la possibilità di scegliere tra periodi di fruizione delle detrazioni in 5, 10 o 20 anni, a discrezione del contribuente utilizzatore. Inoltre, la proposta prevede la cessione del credito o lo sconto in fattura per gli interventi di riqualificazione energetica e sismica di interi edifici, offrendo flessibilità finanziaria alle famiglie.
Focus sugli edifici unifamiliari e Fondo di garanzia
Gli interventi sugli edifici unifamiliari sarebbero incentivati solo se destinati ad abitazione principale al fine di indirizzare gli sforzi verso la riqualificazione delle residenze principali. Inoltre, la proposta suggerisce l’istituzione di un Fondo di garanzia per erogare mutui “verdi” alle famiglie, facilitando il finanziamento della quota a carico degli interventi.
La proposta Ance rappresenta un passo significativo verso la creazione di una strategia complessiva per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano. Incorporando elementi di sostenibilità finanziaria, equità nell’accesso ai benefici e flessibilità per i contribuenti, questa proposta potrebbe servire da base per una politica integrata che affronta sia le sfide ambientali che quelle strutturali del nostro paese. La sua attuazione richiederebbe una collaborazione tra il settore pubblico e privato, ma potrebbe portare a risultati positivi sia in termini di riduzione dell’impatto ambientale che di sicurezza dell’abitare.