Approvato in via definitiva il DL Ambiente. Il provvedimento, atteso e controverso, non ha subito ulteriori modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato.
Approvato definitivamente il DL Ambiente, un provvedimento che introduce rilevanti modifiche nella gestione delle autorizzazioni ambientali. Tra le misure principali, il rafforzamento delle commissioni tecniche, una maggiore priorità ai progetti strategici e investimenti di rilevanza nazionale. L’obiettivo è migliorare il coordinamento istituzionale e semplificare l’iter autorizzativo.
Rimodulazione delle competenze e maggiore coordinamento
Il DL introduce importanti novità sulla gestione delle autorizzazioni ambientali, attribuendo al direttore generale del Mase il compito di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Sono stati ridefiniti i criteri di priorità per le commissioni tecniche Via-Vas e Pnrr-Pniec, privilegiando progetti di interesse strategico nazionale e investimenti superiori ai 25 milioni di euro con rilevanti ricadute occupazionali.
Progetti strategici per il Pniec cosa stabilisce il Dl Ambiente
Il decreto affida al Mase la definizione dei progetti strategici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec). Tra le priorità individuate:
- Pompaggi idroelettrici;
- Cattura, trasporto e stoccaggio della CO2;
- Sviluppo dell’idrogeno verde;
- Nuovi impianti idroelettrici fino a 10 MW;
- Revamping e repowering di eolico e fotovoltaico;
- Agrivoltaico e fotovoltaico da 50 MW in su;
- Eolico onshore con potenza minima di 70 MW.
Facilitazioni per le energie rinnovabili
Procedure semplificate per il fotovoltaico e le biomasse
Per i progetti di fotovoltaico, solare termodinamico, biomassa, biogas o biometano, il proponente deve allegare una dichiarazione sulla legittima disponibilità delle superfici destinate agli impianti. Tuttavia, sono garantite la pubblica utilità e le procedure connesse alle opere.
Transizione energetica e interventi strategici
Tra le novità, spicca la possibilità per il Ministero della Difesa di avviare programmi per la transizione energetica nei siti e nelle infrastrutture militari, utilizzando impianti di energie rinnovabili (FER).
Modifiche su fonti fossili e gas naturale
Il DL abroga il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai), lasciando spazio a nuovi vincoli sulle attività di estrazione. Dal 18 ottobre 2024 sarà vietato il rilascio di permessi per la ricerca di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale e in mare, salvo per i titoli già concessi. Inoltre, si riduce il perimetro vietato per le attività offshore da 12 a 9 miglia dalle coste.
Sostegno al gas naturale
Tra le misure previste:
- Rinviata al 2027 la restituzione dei 4 miliardi di euro da parte del Gse per il servizio di riempimento degli stoccaggi gas;
- Ridefinito il meccanismo del “gas release” per facilitare l’accesso a risorse energetiche interne.
Entro il 2025, Cassa Depositi e Prestiti potrà erogare finanziamenti fino a 500 milioni di euro per sostenere progetti legati al Piano Mattei, con l’obiettivo di promuovere la transizione energetica e l’innovazione tecnologica nel settore. La conversione in legge del DL Ambiente rappresenta un passo cruciale per il settore energetico italiano, segnando una direzione chiara verso la sostenibilità e l’innovazione, ma non senza suscitare perplessità tra gli operatori e alcune forze politiche.