Codice dei contratti pubblici, audizioni ANCE

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Durante le audizioni sul codice dei contratti pubblici davanti a Camera e Senato l’ANCE ha evidenziato i punti condivisi, le criticità e le proposte migliorative per rendere il nuovo impianto normativo più efficace e coerente con le esigenze del settore.

Codice contratti audizioni ANCE


L’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) è stata ascoltata ieri alla Camera e oggi al Senato sullo Schema di Decreto Legislativo recante disposizioni integrative e correttive al Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023).

Tra le novità più apprezzate, l’ANCE ha sottolineato:

  • Disciplina delle varianti in corso d’opera: viene introdotta una regolamentazione più chiara, che include varianti per rinvenimenti imprevisti o sorprese geologiche e idriche.
  • Anticipazione del prezzo nei contratti pluriennali: la norma limita la suddivisione per singolo anno contabile ai soli appalti di forniture e servizi, semplificando i contratti di lavori.
  • Allineamento tra settori ordinari e speciali: un passo avanti verso una maggiore uniformità normativa, in linea con le osservazioni espresse dall’ANCE sul crescente peso dei settori speciali nella domanda pubblica.

Criticità nella revisione prezzi

Tuttavia, alcune modifiche in tema di revisione prezzi hanno sollevato perplessità. L’ANCE ha evidenziato tre punti problematici:

  1. Importo revisionale insufficiente: attualmente previsto come l’80% del valore eccedente una variazione del 5%, rischia di ridurre significativamente gli importi da corrispondere.
  2. Momento di calcolo non adeguato: riferirsi al mese del provvedimento di aggiudicazione non tiene conto delle variazioni medio tempore, soprattutto in caso di ritardi o contenziosi.
  3. Clausola revisionale per subappaltatori: l’obbligo di applicare analoghe modalità previste per gli appaltatori appare troppo rigido.

Le proposte dell’ANCE

Per rendere il sistema revisionale più efficace, l’ANCE suggerisce:

  • Fissare l’80% della variazione totale come base per la liquidazione, utilizzando il 5% solo come soglia di attivazione.
  • In alternativa, ridurre la soglia al 2% e aumentare al 90% l’importo riconosciuto per la variazione.
  • Considerare il mese di scadenza delle offerte come riferimento per il calcolo della revisione.
  • Lasciare maggiore autonomia negoziale nella revisione prezzi per subappalti.

Il tema della contrattazione collettiva

L’introduzione di tutele analoghe a quelle previste dai contratti collettivi nazionali non stipulati dalle parti più rappresentative solleva dubbi. L’ANCE ritiene essenziale condizionare tale principio all’emanazione di un decreto interministeriale e introdurre parametri più rigorosi per garantire standard uniformi. È fondamentale rispettare i contratti collettivi stipulati dalle parti sociali comparativamente più rappresentative, per preservare legalità, regolarità e tutele dei lavoratori.

Partenariato pubblico-privato: luci e ombre

L’ANCE accoglie con favore alcune novità sulla finanza di progetto, come:

  • Semplificazione del progetto di fattibilità, che facilita la presentazione di proposte.
  • Rafforzamento dei requisiti del promotore, per maggiore affidabilità nelle fasi iniziali.

Tuttavia, critica la valutazione comparativa preliminare tra proposte, considerandola un appesantimento procedurale che disincentiva la partecipazione dei promotori iniziali. Inoltre, manca il ristoro delle spese sostenute per la predisposizione del progetto, anche in forma semplificata.

Codice dei contratti pubblici punti critici Ance

L’ANCE ha segnalato ulteriori problematiche:

  • Utilizzo dei CEL (Certificati Esecuzione Lavori): la modifica consente ai subappaltatori di utilizzarli per dimostrare la cifra d’affari complessiva, ma pone limiti agli appaltatori, in contrasto con le direttive europee.
  • Illecito professionale: l’ampliamento delle condotte rilevanti per l’esclusione rischia di aumentare l’incertezza e la discrezionalità nelle gare pubbliche.
  • Spese generali: manca un aggiornamento dell’incidenza percentuale, non più adeguata ai maggiori oneri degli ultimi 40 anni.
  • Tetto massimo al punteggio economico: il mancato ripristino di un limite massimo (ad esempio 10%) per il punteggio economico penalizza l’equilibrio delle valutazioni.

L’ANCE ha accolto positivamente alcune innovazioni introdotte nello schema di decreto, ma ritiene necessari correttivi su diversi aspetti per migliorare l’efficacia del Codice dei contratti pubblici. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il documento ufficiale depositato agli atti delle Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici di Camera e Senato.

Scarica qui il documento sulle audizioni dell’ANCE sul codice dei contratti.

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