Ecobonus 65% e limitazioni caldaie a gas, novità Legge di Bilancio

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La Legge di Bilancio potrebbe rivoluzionare gli incentivi energetici, mantenendo l’Ecobonus al 65% nel 2025 ma con restrizioni, soprattutto sulle caldaie a gas, per evitare infrazioni UE.

Ecobonus 65% caldaie a gas

La Legge di Bilancio in discussione potrebbe rappresentare una svolta per il sistema di incentivi energetici italiani, introducendo modifiche fondamentali per evitare al Paese il rischio di infrazione con l’Unione Europea. Una delle principali novità riguarda l’Ecobonus, che potrebbe essere mantenuto al 65% per il 2025, con importanti restrizioni sugli interventi incentivati, in particolare per quanto riguarda le caldaie a gas.

Ecobonus al 65%: le proposte di modifica in campo

Ieri è stato pubblicato l’elenco degli 800 emendamenti segnalati da maggioranza e opposizione. Tra questi, numerosi testi convergono sulla necessità di innalzare l’Ecobonus al 65% per il 2025, eliminando la distinzione tra prime case e altri immobili.

Un emendamento bipartisan (8.15-8.18), firmato da Lega, PD, M5S e Forza Italia, propone inoltre di ridurre dal 2026 l’Ecobonus al 36% per le prime case e al 30% per le altre. Lo stesso testo include un ampliamento delle detrazioni, comprendendo anche i sistemi antincendio nel Bonus Casa.

Secondo le stime, queste modifiche costerebbero 2,2 milioni di euro nel 2026, 14,6 milioni nel 2027 e 8,7 milioni annui fino al 2035. Le risorse verrebbero attinte dal Fondo per le esigenze indifferibili.

Caldaie a gas fuori dagli incentivi? Gli emendamenti proposti

Tre proposte bipartisan (8.20-8.22) chiedono di escludere dagli sgravi fiscali le caldaie alimentate a combustibili fossili. In parallelo, Alleanza Verdi e Sinistra suggerisce che gli incentivi vadano solo alle pompe di calore, eliminando qualsiasi sostegno per le caldaie a gas.

Questa posizione si allinea con quanto stabilito dalla direttiva europea EPBD (1275/2024), che vieta dal 1° gennaio 2025 qualsiasi forma di incentivo per sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. La misura è necessaria per evitare procedure di infrazione europee e per adeguarsi agli obiettivi climatici.

Incentivi per case efficienti, elettrodomestici e Transizione 5.0

Tra le proposte, emergono emendamenti per incentivare l’acquisto di case ad alta efficienza energetica (classe A o B) con una detrazione del 50% sull’Iva. Un’altra misura, promossa dalla Lega, prevede fino al 30% di sgravio per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, mentre Forza Italia propone di prorogare al 30 giugno 2026 il termine per completare gli investimenti legati alla Transizione 5.0, rendendo retroattive le misure.

Rischio infrazione e obiettivi della direttiva Case Green

La direttiva EPBD impone che, a partire dal 2025, i bonus edilizi siano mirati esclusivamente a interventi che migliorino l’efficienza energetica, escludendo tecnologie come le caldaie a gas.

Gli edifici residenziali, secondo il piano europeo, dovranno ridurre il consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Almeno il 55% del risparmio dovrà derivare dalla ristrutturazione del 43% degli edifici meno performanti.

Un futuro incerto per le detrazioni edilizie

Nonostante il Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) indichi una riforma delle detrazioni orientata a premiare le performance energetiche, la Legge di Bilancio attuale sembra seguire un percorso opposto. La modulazione dei benefici, prevista dal Pniec, punta a favorire interventi strutturali e duraturi, con strumenti di finanziamento agevolato e un’esclusione netta delle tecnologie non conformi alle normative europee, come le caldaie a gas.

Verso una transizione sostenibile

Se approvati, gli emendamenti segnalati potrebbero contribuire a ridurre le emissioni, incentivando interventi realmente sostenibili e preparando l’Italia a recepire la direttiva Case Green entro il 2026. Tuttavia, il cammino legislativo appare ancora incerto, e solo il tempo dirà se il nostro Paese saprà cogliere questa opportunità per allinearsi agli standard europei e promuovere una vera transizione ecologica.

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