ISNOVA, Logical Soft ed ENEA hanno organizzato un webinar dal titolo “Obiettivo emissioni zero – Riqualificazione di edifici non residenziali pubblici e privati” che ha fornito un quadro aggiornato delle normative, degli strumenti disponibili e delle traiettorie da percorrere per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
La transizione energetica rappresenta una delle sfide più rilevanti per il settore pubblico e privato, con l’obiettivo di ridurre i costi energetici e mitigare l’impatto ambientale. Nell’ambito della Campagna Italia in Classe A, Obiettivo Emissioni Zero, ISNOVA, Logical Soft ed ENEA, hanno organizzato un importante webinar moderato dall’ Ing. Alberto Boriani di ISNOVA che ha affrontato il tema della riqualificazione degli edifici non residenziali, partendo da un’analisi del patrimonio edilizio esistente e delle sfide poste dalle nuove direttive europee.
A prendere la parola per primo è stato l’Ingegnere Nicolandrea Calabrese, responsabile del laboratorio Efficienza Energetica degli Edifici e Sviluppo Urbano di ENEA. L’Ing. Calabrese è intervenuto con un’ampia analisi sullo stato attuale del parco immobiliare italiano e sulle prospettive di riqualificazione energetica, in linea con le più recenti direttive europee.
Le Direttive europee: una visione integrata
L’Ing. Nicolandrea Calabrese ha introdotto tre direttive fondamentali che si intrecciano nel percorso verso un’Europa più sostenibile:
- EED 2023: La direttiva sull’efficienza energetica (2023/1791/UE), che punta a una gestione più virtuosa del consumo di energia.
- RED III 2023: La direttiva sulle energie rinnovabili (2023/2413/UE), volta a incrementare la quota di rinnovabili nel mix energetico europeo.
- EPBD IV: La quarta edizione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (2024/1275/UE), che stabilisce obiettivi ambiziosi per trasformare gli edifici in strutture a emissioni zero entro il 2050.
Queste direttive, ha sottolineato, devono essere considerate in modo integrato, in particolare per quanto riguarda il settore pubblico, rappresentando la base per pianificare le politiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Il parco immobiliare italiano
Calabrese ha presentato i risultati dello studio completato nel luglio 2024, realizzato con il supporto del MEF, che offre una fotografia aggiornata del patrimonio immobiliare nazionale. Secondo le analisi effettuate:
- Tra gli edifici residenziali sono circa 9 milioni quelli monofamiliari, con 25 milioni di unità abitative nei condomini. Di queste, 35 milioni di unità totali, circa 25 milioni sono occupate in modo continuativo.
- Sistemi di riscaldamento: nel 2021, il 98,6% delle famiglie disponeva di sistemi di riscaldamento, con il metano come fonte prevalente (68%). Il riscaldamento autonomo è la scelta predominante per il 65,7% delle abitazioni.
- Zone climatiche: la zona E, che rappresenta le aree climatiche più fredde, è stata identificata come prioritaria per interventi di riqualificazione.
Obiettivi e scenari per il futuro nella riqualificazione degli edifici pubblici e privati
Secondo Calabrese, per rispettare la EPBD IV, sarà necessario:
- Ridurre il consumo energetico medio del parco immobiliare:
- Almeno il 16% rispetto al 2020 entro il 2030.
- Tra il 20% e il 22% entro il 2035.
- Intervenire sui peggiori edifici: il 43% degli edifici residenziali con le peggiori prestazioni dovrà essere riqualificato.
- Pianificare interventi strategici: sarà essenziale concentrarsi sulle abitazioni con performance energetiche più scadenti, integrando soluzioni come pompe di calore abbinate al fotovoltaico.
Il valore dell’abitare e gli impatti economici
Calabrese ha illustrato anche il rapporto “Il valore dell’abitare”, pubblicato a marzo 2024, che sottolinea il potenziale delle abitazioni monofamiliari e bifamiliari per interventi mirati. Questi edifici sono particolarmente idonei per l’installazione di tecnologie efficienti, come sistemi fotovoltaici e pompe di calore.
Ha inoltre stimato l’impatto economico delle nuove normative, evidenziando che gli investimenti necessari potrebbero raggiungere i 10 miliardi di euro l’anno, con importanti benefici in termini di risparmio energetico e valore immobiliare.
Edifici pubblici e passaporti di ristrutturazione
Per gli edifici pubblici, la direttiva EED 2023 prevede che:
- Almeno il 3% della superficie degli edifici pubblici venga riqualificato ogni anno.
- Vengano introdotti i passaporti di ristrutturazione, strumenti per pianificare interventi progressivi, assicurando la trasformazione degli edifici in strutture a energia quasi zero entro il 2040.
Il futuro del settore edilizio con la nuova EPBD e la riqualificazione di edifici pubblici e privati
A prendere la parola è stato poi nuovamente l’ingegnere Alberto Boriani che ha affrontato una serie di temi centrali legati alle direttive europee sull’efficienza energetica degli edifici e agli strumenti necessari per attuarle con successo.
L’Ing. Boriani ha sottolineato l’importanza delle direttive europee che fissano obiettivi ambiziosi per il settore edilizio, come la progressiva riduzione delle emissioni e il miglioramento delle prestazioni energetiche. Tra i punti chiave, ha ricordato che a partire dal 2028 gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero, un requisito che verrà esteso ad altri edifici dal 2030. Inoltre, entro il 2040, sarà necessaria una graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili, un passaggio obbligato per raggiungere la neutralità climatica.
Superficie e destinazione d’uso
Un altro aspetto su cui si è soffermato riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Boriani ha spiegato come il numero di edifici da riqualificare non debba essere considerato in modo isolato, ma tenendo conto della loro superficie e della destinazione d’uso. Ad esempio, riqualificare una scuola comporta interventi molto diversi rispetto a un ufficio o un negozio commerciale, sia in termini di costi che di impatto energetico.
Nel corso del suo intervento, l’ingegnere ha posto l’accento sul Passaporto di ristrutturazione: uno strumento fondamentale per pianificare gli interventi di riqualificazione in modo graduale e monitorabile. Si tratta di un’idea già presente nelle precedenti direttive, ma che ora richiede una concreta attuazione per sostenere il mondo della riqualificazione energetica, in particolare degli edifici pubblici.
Boriani ha poi affrontato il delicato tema dei costi, evidenziando che le detrazioni fiscali, come il Superbonus, non rappresentano l’unico strumento disponibile. Ha citato altre opzioni, tra cui:
- Certificati bianchi che premiano il risparmio energetico certificato;
- Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica;
- Programma di Riqualificazione Energetica della Pubblica Amministrazione (PREPA), previsto all’interno del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC);
- Conto Termico, per il quale Boriani ha auspicato l’arrivo di una versione semplificata (3.0), capace di rendere più agevole l’accesso a questi incentivi.
L’intervento si è concluso con un richiamo alla necessità di una maggiore semplificazione normativa e procedurale. Boriani ha spiegato come l’efficacia di molte misure dipenda dalla loro capacità di essere facilmente comprese e applicate dagli operatori. Ha infine introdotto l’ingegnere Simone Tirinato che ha affrontato il tema del Conto Termico con dei casi pratici.
I nuovi incentivi della riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati
A prendere poi la parola è stata l’Ing. Annachiara Castagna di Logical Soft.
L’Ingegnera ha approfondito i temi legati agli strumenti incentivanti e alle nuove prospettive di risparmio energetico, introducendo alcuni spunti interessanti sull’evoluzione del Conto Termico 3.0. Secondo quanto anticipato, questa misura potrebbe vedere, già nel 2025, un’estensione agli edifici privati non residenziali, attualmente esclusi, con l’obiettivo di ampliare il raggio d’azione e favorire interventi di efficientamento energetico più diffusi.
L’Ing. Castagna ha sottolineato un cambio di paradigma nel mondo degli incentivi: mentre in passato si premiava principalmente la spesa effettuata, oggi si punta a valorizzare il risparmio energetico effettivo derivante dagli interventi. Questo nuovo approccio, pur più ambizioso, comporta sfide significative, perché misurare e certificare il risparmio reale è più complesso rispetto al semplice rispetto di parametri di spesa.
Edifici residenziali e non residenziali
Un altro tema cruciale del suo intervento ha riguardato le differenze tra edifici residenziali e non residenziali. Ha spiegato che, mentre nelle abitazioni la dispersione energetica avviene principalmente per trasmissione, negli edifici non residenziali – come ristoranti o locali commerciali – il fattore predominante è invece la dispersione per ventilazione. Questo aspetto richiede una progettazione degli interventi molto più mirata e personalizzata, rendendo spesso meno immediata l’applicazione delle soluzioni di efficientamento già diffuse nel settore residenziale.
Inoltre, Annachiara Castagna ha invitato a riflettere sull’importanza di una formazione continua, fondamentale per comprendere e sfruttare al meglio strumenti incentivanti innovativi. Ha anche evidenziato come il confronto tra diversi strumenti di incentivazione possa aiutare a individuare le strategie migliori per massimizzare i benefici, non solo in termini economici, ma anche ambientali e tecnologici.
Il webinar ha rappresentato un momento di confronto importante per delineare strategie concrete e condividere buone pratiche. La riqualificazione energetica degli edifici non residenziali è non solo un obbligo normativo, ma anche un’occasione per rilanciare il settore edilizio, migliorare la qualità della vita e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.