Legge di Bilancio 2025, audizione ANCE

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Durante l’audizione in Commissione Bilancio Camera e Senato, ANCE lancia un forte appello per un cambiamento di rotta nella discussione parlamentare sulla nuova Legge di Bilancio 2025, chiedendo interventi più incisivi e una visione strategica per il futuro del Paese. Preoccupazione per assenza della proroga al 2025 delle misure per contrastare il caro materiali.

Legge Bilancio audizione ANCE

Si è svolta pochi giorni fa l’audizione in Commissioni Bilancio di Camera e Senato dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili ANCE sulla nuova Legge di Bilancio 2025. Il DdL è attualmente al vaglio della Commissio. Rimane tempo fino all’11 novembre per gli emendamenti.
Durante l’intervento, la Presidente di ANCE Federica Brancaccio ha espresso forte preoccupazione per gli effetti negativi che la manovra finanziaria potrebbe avere sul settore delle costruzioni, evidenziando come un rallentamento dell’edilizia possa paralizzare l’intera crescita italiana.

Negli ultimi tre anni, infatti, il Pil italiano ha superato quello di Francia e Germania (+14,8% rispetto a +10,7% e +4,8%), grazie al contributo significativo del settore edile, che ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo e nell’aumento dell’occupazione. Circa un terzo della crescita è stato attribuito proprio all’edilizia, un risultato che rende ancora più urgente l’appello dell’ANCE. La preoccupazione si acuisce anche a causa dell’assenza della proroga al 2025 delle misure per contrastare il caro materiali nei lavori pubblici già in corso, una questione che potrebbe bloccare numerosi progetti infrastrutturali.

In audizione sulla nuova legge di Bilancio 2025, l’ANCE, ha sottolineato i 4 ambiti strategici prioritari su cui è necessario intervenire:

  • La casa;
  • La messa in sicurezza del territorio;
  • La riqualificazione del patrimonio immobiliare;
  • La prosecuzione dell’ammodernamento infrastrutturale avviato con il PNRR.

Secondo ANCE la Manovra dedica a questi temi risorse insufficienti o distribuite nel tempo in modo troppo diluito, limitando così l’impatto risolutivo dei provvedimenti.

La Casa: un Piano Casa Italia senza risorse adeguate

Le politiche abitative sono uno dei punti dolenti sollevati dall’ANCE. La Manovra sembra tornare indietro su alcune misure, come le agevolazioni fiscali per i giovani che acquistano la prima casa. Tuttavia, la previsione di un “Piano Casa Italia” è stata accolta come un segnale positivo, pur mancando delle risorse finanziarie adeguate per renderlo efficace. L’ANCE ha proposto un modello di intervento pubblico-privato per la riqualificazione di aree urbane degradate e la creazione di infrastrutture utili, per rispondere alle esigenze abitative crescenti e promuovere la qualità dell’abitare. Questa proposta include soluzioni come case per studenti, residenze per anziani (RSA), Silver house e alloggi per lavoratori, con un focus sulla riqualificazione delle città.

La messa in sicurezza del territorio: prevenzione assente

Nonostante l’istituzione di un fondo per la ricostruzione post-emergenza (1.500 milioni di euro per il 2027 e 1.300 milioni annui dal 2028), l’ANCE sottolinea la carenza di interventi preventivi. Gli eventi catastrofici recenti in Italia e in Europa dimostrano la necessità urgente di un piano di prevenzione per mitigare il rischio di disastri naturali. Brancaccio ha criticato duramente il taglio di 2,4 miliardi ai contributi per la sicurezza del territorio e degli edifici nei prossimi dieci anni, un’operazione che l’associazione giudica dannosa.

Riqualificazione del patrimonio immobiliare: agevolazioni insufficienti

La riqualificazione energetica e strutturale degli edifici è un altro punto critico. La manovra manca di una politica di medio termine per affrontare seriamente la decarbonizzazione degli edifici e rispettare le direttive europee sulle case green. L’ANCE ha espresso preoccupazione per le nuove aliquote di agevolazione fiscale (ridotte al 36% e al 30%), avvertendo che queste potrebbero incentivare il lavoro in nero e compromettere la qualità degli interventi, la sicurezza dei lavoratori e la competitività delle imprese.

L’ammodernamento infrastrutturale: investimenti a rischio

Il carattere restrittivo della manovra preoccupa l’ANCE anche per le conseguenze sugli investimenti infrastrutturali, soprattutto dopo l’avvio dei progetti del PNRR. Il settore potrebbe subire una riduzione significativa dei fondi per le opere pubbliche, con tagli stimati a circa 8,9 miliardi di euro tra il 2025 e il 2034. L’ANCE ha inoltre sottolineato che i vincoli del nuovo Patto di stabilità potrebbero bloccare ulteriormente gli investimenti a livello territoriale, mentre la spending review rischia di colpire le voci di spesa più facilmente comprimibili senza garantire un’adeguata efficienza.

 Il Problema del caro materiali: un ostacolo da risolvere

Un tema particolarmente urgente per l’ANCE sulla nuova Legge di Bilancio 2025 è il caro materiali e ha evidenziato come i prezzi continuino a essere circa il 30% più alti rispetto a tre o quattro anni fa, costringendo le imprese a sostenere aumenti insostenibili per contratti già in essere. La proroga delle misure per il caro materiali è ritenuta essenziale per evitare il blocco di migliaia di cantieri a inizio 2025. Senza questa proroga, il rischio è di vedere sfumare oltre 10 miliardi di investimenti e compromettere la crescita economica prevista per il 2025, influenzando negativamente anche il rispetto degli impegni del PNRR.

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