Le linee guida della Commissione Europea sull’abolizione delle caldaie a gas nell’Unione Europea. Tutti gli Stati Membri dovranno allinearsi. Eccezioni sono previste solo per progetti già approvati prima del 2025.
Con la comunicazione – C/2024/6206 del 18 ottobre 2024, la Commissione Europea ha fornito ulteriori chiarimenti per l’applicazione dell’articolo 17 della Direttiva EPBD IV, “Case Green,” che introduce l’eliminazione graduale degli incentivi per le caldaie uniche alimentate da combustibili fossili, in conformità alla normativa sulla prestazione energetica nell’edilizia. Questa misura, parte del piano di transizione verso un’economia a basse emissioni, sarà pienamente operativa a partire dal 1° gennaio 2025 e prevede il ritiro di agevolazioni economiche per l’installazione di questi impianti, con alcune specifiche eccezioni per progetti già avviati.
La nuova normativa e l’eliminazione degli incentivi finanziari
Dal 1° gennaio 2025, i governi degli Stati membri non potranno più erogare incentivi finanziari per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Tale esclusione riguarda tutte le nuove installazioni, mentre sono previsti alcuni casi specifici in cui è ancora possibile ottenere sostegni economici. Le eccezioni consentono infatti agevolazioni solo per le caldaie selezionate per investimenti avviati prima del 2025, secondo quanto stabilito dai regolamenti europei (UE) 2021/241, (UE) 2021/1058 e (UE) 2021/2115.
Cosa si intende per caldaia unica alimentata a combustibili fossili?
L’articolo 17, paragrafo 15, si applica specificamente alle caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili e quindi senza l’ausilio di una fonte energetica rinnovabile aggiuntiva. Ecco i requisiti che una caldaia deve soddisfare per essere soggetta alle nuove restrizioni:
1. Uso di combustibili fossili: la caldaia deve funzionare con fonti energetiche non rinnovabili a base di carbonio, tra cui combustibili solidi, gas naturale e petrolio. Qualsiasi impianto che bruci combustibili fossili senza un’integrazione sostanziale con fonti rinnovabili ricade sotto l’ambito della normativa.
2. Caldaia unica non combinata: la normativa riguarda esclusivamente le caldaie che non sono integrate con un altro sistema di generazione di calore alimentato da energie rinnovabili. In altre parole, le caldaie ibride o combinate con sistemi rinnovabili non rientrano nelle restrizioni, purché una quota considerevole dell’energia generata provenga da fonti rinnovabili.
L’importanza della non-combinazione con Fonti Rinnovabili
Un aspetto centrale della comunicazione della Commissione Europea è che le caldaie considerate “uniche” non siano abbinate ad altri generatori di calore basati su fonti rinnovabili. In tal caso, una caldaia singola a combustibili fossili che sia l’unica fonte di riscaldamento per un edificio sarà oggetto della nuova regolamentazione e, di conseguenza, non potrà ricevere incentivi finanziari.
Eccezioni per investimenti approvati prima del 2025
L’Unione Europea ha previsto che, per alcune caldaie selezionate per investimenti prima del 2025, le agevolazioni economiche possano ancora essere concesse. Queste eccezioni sono normate da specifici regolamenti dell’UE, tra cui:
- Regolamento (UE) 2021/241: promuove investimenti di ripresa e resilienza, alcuni dei quali possono includere impianti già selezionati per il miglioramento energetico;
- Regolamento (UE) 2021/1058: stabilisce disposizioni relative alla politica di coesione e ai fondi per il risparmio energetico;
- Regolamento (UE) 2021/2115: include misure per incentivare l’uso di tecnologie sostenibili in ambito agricolo e rurale, con particolare attenzione alla modernizzazione ecologica.
Prospettive per l’efficienza energetica e il risparmio sui costi
L’obiettivo della direttiva è orientare le politiche pubbliche verso l’adozione di sistemi di riscaldamento più sostenibili, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e promuovendo tecnologie innovative e green. L’assenza di incentivi per le caldaie uniche a combustibili fossili rappresenta un passo deciso verso l’obiettivo dell’UE di azzerare le emissioni nette entro il 2050.
La direttiva e i successivi chiarimenti della Commissione Europea segnano un cambiamento significativo nelle politiche di incentivazione degli impianti di riscaldamento. Gli Stati membri sono ora chiamati a orientare i fondi pubblici verso tecnologie meno inquinanti, puntando sull’efficienza e sulla transizione ecologica.
Scarica la qui Comunicazione della Commissione sull’eliminazione graduale degli incentivi finanziari alle caldaie uniche alimentate a combustibili
fossili a norma della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia.