Per sostenere il piano Transizione 5.0 e accelerare l’adozione di tecnologie innovative da parte delle imprese italiane, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta lavorando a nuove misure e modifiche che coinvolgono tetti, aliquote e regole di accesso ai crediti d’imposta.
Tra le misure più significative in discussione sul Piano di Transizione 5.0, vi è l’innalzamento della prima soglia di investimenti da 2,5 a 5 milioni di euro, permettendo così alle imprese di accedere a crediti d’imposta più consistenti. L’agevolazione massima potrebbe aumentare dal 45% al 50%, rendendo il piano più vantaggioso per le aziende che investono in beni strumentali e digitalizzazione.
Verso una Transizione 5.0 più accessibile: modifiche per tetti e aliquote
L’incontro con la Commissione europea ha permesso al Ministero di definire alcuni aggiustamenti per facilitare l’accesso al piano. Questa volontà di riforma, preannunciata dal Ministro Adolfo Urso, è emersa durante un colloquio con i rappresentanti di Confindustria. Le modifiche proposte mirano a rendere il piano più attrattivo e a snellire le procedure per l’accesso, affrontando le criticità emerse nei primi mesi dall’apertura della piattaforma per la prenotazione dei crediti d’imposta, gestita dal GSE e operativa dal 12 settembre.
Criticità e soluzioni: troppa burocrazia e divieti di cumulo
Attualmente, le difficoltà principali riscontrate dalle imprese riguardano sia l’elevato carico burocratico sia il divieto di cumulo con altri incentivi, nazionali e regionali, finanziati tramite fondi europei (come FESR e FSE) e PNRR. Questa restrizione rischia di ridurre l’attrattiva del piano rispetto a misure precedenti, come Transizione 4.0, che consente di sommare incentivi a livello regionale. Per ovviare a questo problema, il Ministero è in negoziazione con la Commissione europea per allentare il divieto, quantomeno limitandolo ai casi di effettivo doppio finanziamento.
Nuove agevolazioni: aumento della soglia e intensità massima al 50%
Nel frattempo, il Ministero ha proposto di innalzare la prima soglia di investimento da 2,5 a 5 milioni di euro, permettendo così l’accesso a crediti d’imposta più elevati. Inoltre, l’aliquota massima dei crediti d’imposta potrebbe essere aumentata dal 45% al 50%, offrendo così maggiori benefici alle imprese che riescono a raggiungere obiettivi di risparmio energetico significativi. Questo aumento potrebbe incentivare ulteriormente le aziende a effettuare investimenti strategici e sostenibili, con un impatto positivo sul risparmio energetico e sulla transizione verso un’economia più digitalizzata.
Prossime semplificazioni e novità per i settori energivori
Altre semplificazioni sono previste in arrivo attraverso chiarimenti normativi e una serie di FAQ. Tra le modifiche possibili, vi è la possibilità di includere nel piano anche spese legate a impianti di illuminotecnica e sistemi di climatizzazione, se direttamente funzionali al processo produttivo, come nel caso degli alberghi. Un’ulteriore proposta è di estendere i benefici fiscali anche alle Energy Service Company (Esco). Inoltre, il Ministero sta valutando la possibilità di estendere alcune deroghe specifiche ai settori energivori, attualmente esclusi a causa della normativa ETS sulle emissioni di CO2.
Prossimi passi: nuove modifiche legislative e attuative
Le correzioni normative potrebbero arrivare rapidamente attraverso emendamenti specifici. In alternativa, il Governo potrebbe includere queste modifiche nel prossimo disegno di legge di bilancio. Tuttavia, l’aspetto più urgente per le imprese resta la necessità di chiarimenti su procedure e benefici ammissibili. Il Ministero ha assicurato che le FAQ verranno pubblicate a breve, in modo da fornire alle aziende le informazioni necessarie per accedere al piano di incentivi 5.0 in modo più agevole ed efficace.
Queste modifiche mirano a garantire un miglior accesso ai fondi del piano Transizione 5.0, rendendo più competitiva l’offerta di incentivi per le imprese italiane che desiderano investire in innovazione e sostenibilità.