Il panorama delle ristrutturazioni e degli incentivi fiscali in Italia cambierà drasticamente nel 2025. Con la riduzione del Superbonus e altre importanti modifiche, i contribuenti dovranno fare i conti con un sistema di agevolazioni più limitato. Vediamo nel dettaglio cosa succederà.
A partire dal 2025 le agevolazioni e gli incentivi fiscali subiranno un drastico ridimensionamento a partire dal Superbonus. Il maxi sconto fiscale, che era stato ridotto dal 110% al 65%, sarà quasi completamente eliminato. Rimarrà disponibile solo per i cantieri già avviati entro il 15 ottobre 2023, a patto che sia stata presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila).
Per i condomini, sarà inoltre necessario che le delibere assembleari siano state approvate. Nei casi di demolizione e ricostruzione, farà fede la presentazione dell’istanza per il titolo abilitativo. Questo taglio, che avrà effetto retroattivo, ha l’obiettivo di evitare una corsa ai lavori per bloccare le agevolazioni fiscali. Rimane confermata la possibilità di “spalmare” le detrazioni: questa misura sarà estesa anche alle spese per il Superbonus del 2023, ma per attivarla sarà necessario presentare una dichiarazione integrativa.
Ecobonus ridotto al 50%: novità per caldaie e altri interventi
Un’altra importante novità riguarda l’Ecobonus, che sarà ridotto al 50% a partire dal 2025. Questa agevolazione, in precedenza variabile tra il 50% e l’85%, sarà applicabile solo alla prima casa. Per le altre abitazioni, la percentuale di detrazione scenderà al 36%.
Per quanto riguarda le caldaie, contrariamente a quanto previsto dalla direttiva europea “Case green” (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD), che vieterebbe dal 2025 agevolazioni per caldaie alimentate da combustibili fossili, il bonus per le caldaie a condensazione è stato confermato. Questa decisione va contro le raccomandazioni della Commissione europea, ma l’Italia sembra intenzionata a mantenere questa agevolazione.
L’Ecobonus riguarda anche altri interventi di efficientamento energetico, come pompe di calore, infissi, schermature solari e cappotti termici. Anche questi lavori vedranno una riduzione della detrazione al 50%, senza particolari differenze. Tuttavia, nel 2025 i proprietari che vivono nella propria abitazione principale potranno beneficiare del 50%, mentre gli altri usufruiranno solo del 36%.
Sismabonus: riduzione al 50% per le prime case
Anche il Sismabonus subirà un taglio significativo. Attualmente, questo incentivo varia dal 50% all’85%, con una versione specifica per l’acquisto di immobili demoliti e ricostruiti da imprese (Sismabonus Acquisti). Dal 2025, lo sconto sarà fisso al 50% per le prime case e al 36% per le altre proprietà, seguendo lo stesso criterio dell’Ecobonus.
Il bonus verde: niente proroga dopo il 2024
Tra le agevolazioni e gli incentivi fiscali che non vedranno alcuna conferma nel 2025 c’è il Bonus Verde. Questo incentivo, che permette di detrarre il 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private (inclusi impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili), scadrà alla fine del 2024. Non è previsto alcun rinnovo nel disegno di legge di Bilancio.
Le ristrutturazioni a partire dal 2025 subiranno importanti modifiche in termini di agevolazioni fiscali.