EGE come cambia la certificazione

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EGE, cambia la certificazione. La norma UNI CEI 11339:2023 per la certificazione degli Esperti in Gestione dell’Energia ha preso il posto della versione del 2009. Introduce nuove competenze per l’auditor energetico, aggiorna i compiti e i requisiti richiesti e rivede le modalità di mantenimento e rinnovo della certificazione.

EGE certificazione

La data del 30 novembre 2024 segna un dei momenti decisivi per gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) in Italia. Entro questa scadenza, tutte le organizzazioni e i professionisti del settore dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni della norma UNI CEI 11339:2023, che sostituisce la versione del 2009. Questo cambiamento non è solo formale, ma rappresenta un’evoluzione fondamentale nel modo in cui vengono certificati e riconosciuti i professionisti dell’efficienza energetica.

La norma UNI CEI 11339:2023 sostituisce la versione del 2009. Accredia ha anche pubblicato una circolare che specifica le modalità e le scadenze per il passaggio dalla vecchia alla nuova norma:

  • Fino al 30 novembre 2024 saranno applicate le nuove regole previste dalla norma aggiornata.
  • Entro il 30 novembre 2025 dovranno essere adeguati i certificati emessi sotto accreditamento dagli Organismi di Certificazione.

Le modifiche introdotte nella UNI CEI 11339:2023 riflettono l’evoluzione della figura dell’Esperto in Gestione dell’Energia, in linea con il contesto legislativo italiano ed europeo in tema di efficienza energetica. Chi lavora nel settore è consapevole di quanto sia mutato lo scenario dal 2009, soprattutto con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 102/2014, che ha imposto l’obbligo di diagnosi energetiche per alcune categorie di imprese. Inoltre, è chiaro che ulteriori cambiamenti si prospettano, in particolare con l’adozione della Direttiva Europea 2023/1791 sull’efficienza energetica in Italia.

Requisiti di ammissione all’esame nuova certificazione EGE

Sono stati aggiornati i criteri di esperienza richiesti per poter accedere all’esame di certificazione. Per essere ammessi, i candidati devono dimostrare esperienza nei seguenti ambiti:

  • C.1: Esecuzione di diagnosi energetiche che includano l’individuazione di interventi migliorativi, con particolare attenzione all’uso delle fonti energetiche rinnovabili, in conformità con la norma UNI CEI EN 16247.
  • D.2: Misura e verifica dei risparmi energetici derivanti dall’EPIA (Azione di miglioramento della prestazione energetica).
  • F: Applicazione corretta della legislazione e delle normative tecniche in ambito energetico e ambientale.
  • G: Redazione e gestione della reportistica e della comunicazione per la direzione, il personale interno e gli stakeholder esterni.

In aggiunta, è necessario completare almeno due ulteriori compiti elencati nel punto 4, diversi da quelli già menzionati. Gli anni di esperienza professionale richiesti variano in base al titolo di studio, come indicato in una tabella specifica, e possono spaziare da un minimo di 3 a un massimo di 10 anni.

È utile consultare l’Appendice D, che fornisce un elenco di documenti che possono essere presentati come prova dell’esperienza professionale per ciascun compito. È importante che i documenti giustificativi riportino il Nome e Cognome del candidato, il Datore di lavoro o Committente, le funzioni e attività svolte, e la durata delle attività con i relativi riferimenti.

Modalità di esame

Le modalità di esame e le tempistiche rimangono sostanzialmente invariate rispetto a quelle attuali. Tuttavia, gli argomenti trattati sia negli esami scritti che in quelli orali sono ora allineati alle nuove conoscenze, abilità e compiti richiesti. In particolare, nell’esame orale, è stata introdotta una soglia di superamento del 70% (precedentemente era del 60%), e almeno una delle cinque domande orali deve riguardare le diagnosi energetiche eseguite secondo la serie UNI CEI EN 16247.

Mantenimento della certificazione

Ci sono stati diversi cambiamenti riguardanti il mantenimento della certificazione e il rinnovo dopo il termine di validità di cinque anni. Per dimostrare la continuità lavorativa, gli incarichi devono coprire un periodo di almeno sei mesi all’anno.

Sono state previste alcune eccezioni: nel caso in cui il certificato non possa essere mantenuto per la mancanza di continuità lavorativa durante un anno specifico, il certificato rimarrà comunque valido, ma sarà necessario fornire prove di continuità lavorativa durante la sorveglianza annuale successiva. In mancanza di tali prove, l’EGE dovrà sostenere un esame orale per confermare le proprie competenze.

Inoltre, ogni anno sarà obbligatorio documentare almeno 16 ore (precedentemente 8 ore) di formazione, convegni, docenze, relazioni o partecipazione a gruppi di lavoro normativi o tecnici. In caso contrario, il certificato verrà sospeso per un massimo di sei mesi e successivamente revocato. Da un lato, è stata introdotta una certa flessibilità in merito alla continuità professionale, dall’altro è richiesto un maggiore impegno nell’aggiornamento formativo, con il raddoppio delle ore di formazione necessarie.

Rinnovo della certificazione

Durante il rinnovo della certificazione EGE, è necessario dimostrare l’esperienza lavorativa accumulata nei cinque anni precedenti, includendo i compiti specificati nei punti C.1, D.2, F e G della norma. Se, durante il periodo di validità della certificazione, si riscontrano carenze oggettive non precedentemente valutate durante le sorveglianze annuali (come la mancanza di esperienza nelle diagnosi energetiche), la persona certificata dovrà sostenere nuovamente solo l’esame orale. Questo colloquio ha lo scopo di verificare se il candidato ha mantenuto le competenze non dimostrate sufficientemente attraverso l’attività lavorativa, l’aggiornamento professionale continuo e la gestione di eventuali reclami o contenzioni legali.

Infine, è stata chiarita la possibilità di prevedere eccezioni per comprovate impossibilità, come maternità, seri motivi di salute (ad esempio, malattia o infortunio) o altre cause di forza maggiore, attivando un processo compensativo.

Le novità da considerare

  • 1. Integrazione delle competenze: la nuova norma richiede che gli EGE abbiano competenze che soddisfano non solo i requisiti nazionali, ma anche quelli europei. La certificazione dovrà includere anche le competenze dell’auditor energetico, ampliando così il profilo professionale.
  • 2. Aggiornamento dei compiti: i compiti sono stati semplificati e aggiornati, passando da 17 a 8 macro-compiti. Questo snellimento è volto a garantire una maggiore chiarezza e una migliore definizione delle responsabilità professionali.
  • 3. Requisiti di esperienza: per accedere all’esame di certificazione, sarà necessario documentare specifiche esperienze lavorative nei compiti definiti dalla nuova norma. Questo garantirà che solo i professionisti più qualificati ottengano la certificazione.

L’applicazione delle nuove norme sulla nuova certificazione EGE avrà un impatto significativo sul settore dell’efficienza energetica. Le aziende e i professionisti che non si adegueranno entro il termine stabilito rischiano di non essere più riconosciuti come esperti validi nel campo, perdendo così opportunità di lavoro e progetti. Con l’avvicinarsi della scadenza di novembre 2024, è essenziale che gli EGE e le aziende del settore inizino a pianificare il proprio adeguamento alla nuova norma. Questo non solo garantirà la continuità operativa, ma permetterà anche di posizionarsi come leader nel campo della sostenibilità e dell’efficienza energetica.

Prepararsi in tempo e comprendere le implicazioni delle nuove normative sulla nuova certificazione EGe sarà fondamentale per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità che si presenteranno nel dinamico panorama dell’efficienza energetica.

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