Bonus edilizi 2025: cosa prevede la riforma

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In attesa della riforma sui bonus edilizi 2025 arrivano le prime indicazioni dal ministero dell’ Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Incentivi modulati in base alle prestazioni energetiche degli edifici, concentrati su prime case e immobili a bassa efficienza.

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Il governo intende rivedere il sistema delle detrazioni fiscali per l’edilizia con un approccio più integrato ed efficiente. È questo quello che emerge dalla risposta a una interrogazione presentata nei giorni scorsi.
Secondo la risposta della vice ministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, la riforma delle detrazioni fiscali per l’edilizia, attesa per il 2025, mira a promuovere interventi di riqualificazione energetica più efficaci. Tra gli obiettivi vi è quello di modulare i benefici fiscali in base alle prestazioni energetiche complessive degli edifici, privilegiando interventi che contribuiscono maggiormente alla decarbonizzazione energetica.
Gli incentivi avranno una durata di almeno dieci anni, saranno rivolti soprattutto alle prime case e agli edifici con basse classi energetiche, escludendo le categorie catastali di lusso e tecnologie non più ammissibili secondo le normative europee.

La durata dei nuovi bonus edilizi

Gli incentivi avranno una durata di almeno dieci anni, saranno rivolti soprattutto alle prime case e agli edifici con basse classi energetiche, escludendo le categorie catastali di lusso e tecnologie non più ammissibili secondo le normative europee.

Incentivi per le pompe di calore

Un aspetto rilevante della riforma riguarda le pompe di calore. La vice ministra Gava ha confermato che il Mase intende promuovere l’uso di queste tecnologie, che offrono un’efficienza energetica superiore rispetto alle caldaie a condensazione. Tuttavia, attualmente, entrambe le soluzioni beneficiano della stessa aliquota incentivante.

Superare la frammentazione delle detrazioni

La nuova riforma punta a superare l’attuale frammentazione delle diverse detrazioni fiscali. Il MASE intende adottare un approccio integrato per promuovere le opere di riqualificazione degli edifici, focalizzandosi su interventi che presentano un alto rapporto costo-efficacia. Questo approccio mira a favorire la decarbonizzazione energetica.

Riforma bonus edilizi 2025: focus su prime case e povertà energetica

Il nuovo schema di bonus fiscali sarà prevalentemente rivolto alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), escludendo le categorie catastali di lusso. Ciò significa che gli interventi saranno maggiormente mirati alle prime case e alle abitazioni in situazioni di povertà energetica.

Esclusione di tecnologie non ammissibili

Gava ha anche chiarito che non saranno ammesse alle detrazioni le tecnologie che non rispettano le normative europee. Dal 2025, la direttiva EPBD vieta gli incentivi a caldaie a gas o altre fonti fossili, ma consente i sistemi di riscaldamento ibridi.

Benefici crescenti in base alla prestazione energetica

I benefici fiscali saranno crescenti in funzione della prestazione energetica complessiva raggiunta. Il Mase prevede un tetto di spesa annua e costi massimi specifici “omnicomprensivi” per i vari interventi, incentivando in questo modo un miglioramento significativo delle performance energetiche degli edifici.

Strumenti finanziari a supporto degli investimenti

Il governo sta considerando anche l’introduzione di strumenti finanziari per supportare gli investimenti in efficienza energetica. Questi potrebbero includere finanziamenti a tasso agevolato, in particolare per le persone in condizioni di povertà energetica, al fine di facilitare l’accesso a interventi di riqualificazione.

Interventi per edifici commerciali e industriali

Infine, per quanto riguarda gli edifici commerciali e industriali, le imprese potranno avvalersi di strumenti come il Conto termico, i Certificati bianchi e il Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Queste misure intendono incentivare anche il settore non residenziale a intraprendere azioni di miglioramento energetico. La riforma delle detrazioni fiscali per l’edilizia rappresenta un passo significativo verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e efficienza energetica al 2035. Con incentivi mirati e un focus sulle prestazioni energetiche, il governo si prepara a promuovere un cambiamento reale nel panorama edilizio italiano.

Per approfondire leggi l’interrogazione a risposta immediata qui.

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