Il Report di Draghi su competitività UE: focus sull’efficienza energetica

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Il rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’UE sottolinea l’urgenza di investimenti e politiche su efficienza energetica. Azioni mirate per colmare il divario competitivo dell’UE rispetto a Stati Uniti e Cina.

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Autore della foto: Aurore Martignoni, © Unione Europea, 2024, Concessione di licenza CC BY 4.0 

Durante la presentazione del rapporto sulla competitività dell’Unione Europea a Bruxelles, Mario Draghi ha lanciato un monito: l’Europa rischia di entrare in una fase di declino economico se non vengono intraprese azioni significative. Il rapporto, commissionato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, offre una serie di raccomandazioni per rilanciare la competitività dell’UE.
Tra i punti cardine, il focus sull’efficienza energetica e la decarbonizzazione, due delle aree chiave per invertire la tendenza negativa.

Il Divario competitivo energetico dell’UE

Un aspetto cruciale sollevato nel rapporto riguarda la grande disparità nei costi dell’energia tra l’Europa e i suoi principali concorrenti globali.

Attualmente, i prezzi del gas in Europa sono fino a cinque volte superiori rispetto a quelli degli Stati Uniti.
Questo fattore limita gli investimenti e riduce la competitività del settore industriale europeo. Inoltre, Draghi ha evidenziato che questa situazione non è dovuta solo ai prezzi elevati, ma anche alla volatilità che caratterizza i mercati energetici europei rispetto a quelli di altre aree del mondo.

La dipendenza dal gas naturale e dal gas naturale liquefatto (GNL) è uno dei problemi più urgenti. L’UE è il principale importatore mondiale di gas, ma la sua capacità contrattuale non viene sfruttata al massimo. La crisi del 2022 ha esacerbato questa debolezza, con una competizione interna tra gli Stati membri per l’approvvigionamento di gas che ha portato a un aumento dei prezzi, un fenomeno che Draghi definisce evitabile.

 Le Cause della crisi energetica

Oltre alla dipendenza dal gas importato, il sistema di prezzi marginali che regola i costi dell’elettricità in Europa è influenzato dalle fluttuazioni dei prezzi del gas e del carbone, contribuendo a mantenere i costi elevati per i consumatori. Le strozzature nelle infrastrutture di rete, sia per il gas che per l’elettricità, aggravano ulteriormente il problema, ostacolando lo sviluppo di un mercato unico dell’energia.

Anche lo scarso sviluppo dei contratti di acquisto di energia a lungo termine (PPA) rappresenta un freno all’integrazione delle energie rinnovabili. Sebbene vi sia stato un aumento dei PPA nel 2023, soprattutto in Germania e Spagna, il loro utilizzo non è ancora sufficientemente diffuso in tutto il continente, limitando la capacità dell’Europa di beneficiare pienamente dell’energia pulita.

Proposte di Draghi per migliorare l’efficienza energetica

Per affrontare queste sfide, Draghi ha avanzato una serie di proposte che mirano a rendere più efficiente il sistema energetico europeo,.
Tra le misure di breve termine, il rapporto suggerisce di stabilire accordi con partner commerciali affidabili per ridurre la dipendenza dai mercati spot del gas, promuovendo acquisti congiunti e potenziando le infrastrutture strategiche.

A medio e lungo termine, Draghi propone di incoraggiare la decarbonizzazione attraverso l’uso dell’idrogeno e di altri gas verdi.
Uno strumento utile a migliorare la flessibilità e l’efficienza del sistema energetico attraverso l’integrazione delle reti e delle fonti rinnovabili.

Un altro punto chiave riguarda la necessità di snellire i processi di autorizzazione per accelerare l’adozione delle fonti energetiche rinnovabili.
Si tratta per esempio di energia eolica e solare fonti che possono ridurre significativamente i costi energetici nel lungo periodo.

Competitività UE, efficienza energetica e futuro dell’Energia in Europa

La decarbonizzazione è vista come un’opportunità per migliorare la competitività dell’UE. Tuttavia, Draghi ha avvertito che il pieno effetto di queste misure si manifesterà solo nel medio-lungo termine.

Nel frattempo, l’UE dovrà affrontare la sfida di garantire una rete energetica sufficientemente sviluppata per sostenere la crescente domanda di elettrificazione, senza creare nuovi colli di bottiglia. Anche l’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione del sistema energetico europeo, migliorandone l’efficienza e la sostenibilità.

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