Parole Green, un viaggio tra sostenibilità e innovazione la nuova EPBD IV

Indice dei Contenuti

La nuova EPBD IV è il primo termine analizzato nella nostra nuova rubrica “Parole Green”. Ogni settimana esploreremo una parola per familiarizzare con i temi dell’efficienza energetica in vista della Direttiva Case Green.

Nuova EPBD IV



L’estate è sempre un momento per riprendere fiato. Ci permette di staccare la spina per un attimo, di riposarci, di fare il punto della situazione e di formulare buoni propositi per il futuro. Seduti in spiaggia al mare, durante una passeggiata o una pedalata in montagna, mentre respiriamo aria pulita in mezzo alla natura, riflettiamo su ciò che ci aspetta a settembre.
Cosa faremo? Come inizieremo il nuovo periodo lavorativo? E, soprattutto, quali sfide e opportunità ci riserverà il futuro?

Nasce la nostra nuova rubrica

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio all’analisi delle parole più utilizzate dai professionisti del settore.

Parole che pronunciamo quotidianamente, ma che a causa della frenesia della vita moderna, non abbiamo il tempo di approfondire o che diamo per scontate, bypassando il significato profondo che hanno e la bellezza che possiedono. Ogni settimana, attraverso la nostra rubrica, esploreremo il significato, l’evoluzione e la responsabilità che le parole legate a sostenibilità e innovazione portano con sé.
Tecnici, professionisti, ma anche cittadini comuni. Tutti siamo chiamati a riflettere sul senso profondo di termini come ESG, ZEmB, DNSH (Do No Significant Harm), passaporto di ristrutturazione, efficienza energetica, nuova EPBD IV.

Cosa significano davvero?

Quale impatto hanno sulla nostra vita quotidiana e sul nostro futuro?

Iniziamo questo viaggio con una delle parole più ricercate negli ultimi mesi da tecnici e professionisti.

La nuova EPBD IV: cos’è e che obiettivi ha

Questa settimana esploriamo la Direttiva EPBD IV.
L’EPBD (acronimo di Energy Performance of Buildings Directive) è una direttiva dell’Unione Europea che promuove il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici nell’UE. Approvata lo scorso aprile, l’EPBD IV è giunta alla sua quarta versione e ci spinge verso livelli di efficienza energetica più stringenti di quelli attuali.

nuova EPBD IV

Gli obiettivi principali della nuova direttiva EPBD IV sono:

  • Edifici a emissioni zero entro il 2030: la direttiva prevede che, entro il 2030, tutti i nuovi edifici siano edifici a emissioni zero (ZEmB) per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
  • Edifici pubblici: i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero già dal 2028. Inoltre, gli Stati membri devono installare impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, se fattibile, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.
  • Edifici esistenti: l’obiettivo di emissioni zero per gli edifici esistenti è fissato al 2050, con obiettivi intermedi. Entro il 2030, il 15% degli edifici non residenziali dovrà essere ristrutturato, ed entro il 2033, il 26% degli edifici con le peggiori prestazioni energetiche. Complessivamente, il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato energeticamente.

Per gli edifici non residenziali esistenti, ogni Stato membro deve stabilire soglie massime di prestazione energetica.
Queste devono essere basate sui consumi del parco immobiliare nazionale al 1° gennaio 2020, con l’obiettivo di migliorare il 16% degli edifici entro il 2030 e il 26% entro il 2033.

Nuova EPBD IV: la traiettoria degli Stati membri

Entro due anni dalla data dell’entrata in vigore della direttiva, ciascuno Stato membro stabilisce una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale. Questa deve essere in linea con:

  • la tabella di marcia nazionale,
  • gli obiettivi 2030, 2040 e 2050 contenuti nel piano nazionale di ristrutturazione degli edifici dello Stato membro
  • e con lo scopo di trasformare il parco immobiliare nazionale in un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

La traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale è espressa come un calo del consumo medio di energia primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2020-2050. Inoltre individua il numero di edifici residenziali e unità immobiliari residenziali o la superficie coperta da ristrutturare ogni anno. È compreso il numero o la superficie coperta del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori e delle unità immobiliari residenziali.

Riduzione dei consumi per gli edifici residenziali

Gli Stati membri provvedono affinché il consumo medio di energia primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco immobiliare residenziale:

  • diminuisca di almeno il 16 % rispetto al 2020 entro il 2030;
  • diminuisca di almeno il 20-22 % rispetto al 2020 entro il 2035;
  • entro il 2040, e successivamente ogni cinque anni, sia equivalente o inferiore al valore determinato a livello nazionale derivato da un progressivo calo del consumo medio di energia primaria dal 2030 al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero.

Gli Stati membri provvederanno affinché almeno il 55% del calo del consumo medio di energia primaria di cui al terzo comma sia conseguito mediante la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori.
La revisione della Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (EPBD), approvata dal Parlamento europeo, segna l’inizio di una nuova fase di efficienza energetica e sostenibilità nel settore edilizio.


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