Direttiva Case Green, i costi dell’adeguamento in Italia

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Secondo il rapporto presentato dal Politecnico di Milano sulla Direttiva Case Green i costi dell’Italia per adeguare il suo parco immobiliare saranno circa 180 miliardi di euro. Servirà intervenire su quasi metà degli edifici in classe G.

Direttiva Case Green, i costi dell'adeguamento in Italia
Direttiva Case Green, lo studio del PoliMI



Un investimento paragonabile solo a quanto speso negli ultimi tre anni per Superbonus, Ecobonus e Bonus casa. La valutazione sulle stime dei costi per adeguarsi alla Direttiva EPBD Case Green. per l’Italia, arriva dal Politecnico di Milano nell’ambito dell’Energy Efficiency Report 2024.
Lo studio elaborato dal gruppo Energy&Strategy della School of Management analizza dettagliatamente lo stato del parco immobiliare italiano analizzando ogni step da elaborare.

Secondo quanto stabilito dalla direttiva EPBD pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’8 maggio, dovremo ridurre il consumo di energia primaria degli edifici residenziali del 16% rispetto al 2020. Gli autori del rapporto indicano che il 55% di questo risparmio (3,46 Mtep) dovrà riguardare gli edifici di classe G, che dovranno essere efficientati almeno per il 43%, sia in termini di superficie che di numero di immobili.

La maggior parte delle risorse, circa cento miliardi di euro, sarà destinata alla riqualificazione degli edifici appartenenti alla classe energetica G, che rappresentano il 40% dello stock immobiliare italiano. Questo intervento mira a migliorare l’efficienza energetica di quasi la metà degli edifici considerati tra i peggiori dal punto di vista energetico.

Obiettivi e normative: la direttiva EPBD

Secondo la Direttiva EPBD, l’Italia è chiamata a ridurre il consumo di energia primaria degli edifici residenziali del 16% rispetto al 2020, equivalente a 6,32 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Il 55% di questo risparmio, pari a 3,46 Mtep, è previsto riguardare gli edifici di classe energetica G, che richiedono un intervento di almeno il 43%.

Il costo dell’efficienza: dettagli del piano di investimento

Il piano di adeguamento prevede un costo stimato tra i 93 e i 103 miliardi di euro per gli interventi sugli edifici di classe G, mentre per coprire il restante 45% dell’obiettivo sono necessari circa altri 80 miliardi di euro. Complessivamente, il totale dell’investimento si aggira sui 180 miliardi di euro.

Sfide operative: gestione dei cantieri e disponibilità di materiali

Il direttore di Energy&Strategy, Vittorio Chiesa, evidenzia la necessità di gestire un numero considerevole di cantieri nel breve periodo e di assicurare la disponibilità di prodotti e materiali necessari. Si sottolinea l’importanza di un nuovo piano di finanziamenti europei e di una pianificazione attenta per sostenere la riqualificazione energetica degli edifici.

Investimenti recenti e prospettive future

Nel 2023, gli investimenti in efficienza energetica in Italia hanno raggiunto circa 85-95 miliardi di euro, con un’importante spinta dal settore residenziale grazie al Superbonus. Tuttavia, con l’uscita di scena dei vari incentivi, si profilano incertezze sul futuro del mercato e della propensione agli investimenti nel settore.

Tendenze e preoccupazioni nel comparto industriale

Il comparto industriale mostra un aumento degli investimenti in efficienza energetica, seppur limitato rispetto ad altri settori. Tuttavia, l’incertezza normativa e il lungo tempo di ritorno dell’investimento rimangono le principali barriere all’adozione di nuove tecnologie.

Federico Frattini, vicedirettore di E&S, sottolinea un calo significativo nell’interesse e negli investimenti previsti nei prossimi cinque anni. È essenziale una stabilità normativa e incentivi adeguati per sostenere il settore e garantire un progresso costante verso gli obiettivi europei. Il cammino verso un parco immobiliare più sostenibile e efficiente richiede un impegno collettivo e strategie ben definite.

Il testo del PoliMI.

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