ANCE e nuova EPBD Case Green, il futuro è riqualificare

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La Presidente di ANCE Federica Brancaccio durante l’Assemblea annuale illustra le opportunità da cogliere grazie alla nuova Direttiva EPBD “Case Green”. La strategia del rinnovamento del patrimonio edilizio con norme più snelle e sicurezza nei cantieri.

ANCE EPBD Case Green
L’Assemblea Nazionale di ANCE a Roma

“Il Superbonus ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina nel biennio 2021-2022 (+12,3% contro +11,3%)”. Tra i temi più caldi del discorso tenuto dalla Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Federica Brancaccio durante l’Assemblea annuale, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, ci sono il Superbonus 110% e la Nuova Direttiva EPBD “Case Green”.
La numero uno di ANCE presenta la sua relazione per affrontare alcuni temi cardine per i costruttori italiani.
Il suo discorso intitolato “Prospettive” non lascia spazio a interpretazioni: per i costruttori italiani inizia oggi la stagione della riqualificazione degli edifici.

Superbonus costo elevato, ma sprechi evitabili secondo ANCE

Definendo il Superbonus il più grande “indiziato” di sperpero pubblico degli ultimi anni, l’imprenditrice sottolinea che, sebbene i toni utilizzati nei confronti di questo incentivo siano stati spesso aspri e poco istituzionali, mettendo in luce solo gli aspetti negativi, questa misura ha permesso all’Italia di crescere moltissimo. La Presidente Brancaccio riconosce che il costo del Superbonus è stato sicuramente troppo alto e caratterizzato da grandi sprechi. Questi avrebbero potuto essere evitati se le imprese del settore “fossero state ascoltate fin dall’inizio”. L’ANCE aveva infatti richiesto “regole per impedire alle imprese non qualificate di accedere alle risorse e aveva promosso un sistema di controlli stringenti per ridurre al massimo le frodi“. Non sorprende, quindi,che il numero maggiore di irregolarità riguardi i bonus per i quali tali controlli non erano obbligatori.

Superbonus confusione normativa e contratti incerti

Un altro punto critico sollevato dalla Presidente di ANCE riguarda la confusione normativa derivante dai continui interventi legislativi, che hanno reso incerto il futuro dei contratti già stipulati. Questa incertezza ha portato a 7 miliardi di lavori fermi, con il rischio di lasciare “scheletri urbani” e gravi ripercussioni economiche e sociali.

Nuova Direttiva EPBD Case Green, secondo ANCE è un’opportunità per l’Italia

Nonostante le difficoltà, Federica Brancaccio guarda al futuro evidenziando l’importanza della riqualificazione degli edifici, considerando la nuova Direttiva europea EPBD sulle “Case Green” un’opportunità da cogliere senza timore. Ottima la scelta dell’Italia che ha spinto per una revisione della proposta iniziale della Direttiva, che ora rappresenta un buon compromesso su cui lavorare.

La Presidente di ANCE Federica Brancaccio
La Presidente di ANCE Federica Brancaccio

“La Direttiva Case Green, appena approvata in Europa, offre questa opportunità. Dobbiamo saperla cogliere senza timore. Bene certo ha fatto l’Italia a spingere per una revisione della proposta iniziale che appariva velleitaria e ideologica. Il testo definitivo è un buon compromesso sul quale dobbiamo lavorare tutti. L’obiettivo è comune, ambizioso e necessario. Portarlo a termine è un impegno che abbiamo preso con le prossime generazioni. Non esiste una ricetta unica: serve un ventaglio di strumenti e soluzioni che ci consentano di raggiungere l’obiettivo. Noi ci stiamo già lavorando e siamo pronti a mettere a disposizione di tutti le nostre analisi e proposte. Certo le risorse servono: Europa e Stato devono fare la propria parte per sostenere la spesa delle famiglie e soprattutto di chi non ha i mezzi per farvi fronte. Allo stesso tempo banche e operatori dovranno immaginare strumenti finanziari innovativi.
I vantaggi saranno enormi per tutti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Una casa meno inquinante potrà far risparmiare fino alla metà della bolletta”.

Brancaccio ha concluso affermando che un debito rivolto alla crescita è necessario e che non si dovrebbe perseguire una politica di assistenzialismo o incentivi sparsi. Invece ha invitato a prendere esempio dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e a non tradire lo spirito iniziale di crescita e sviluppo sostenibile.

La strategia di rinnovamento del patrimonio edilizio per ANCE

La Presidente ha continuato spiegando che una strategia di rinnovamento del patrimonio edilizio deve poggiare su solide basi fiscali e normative.
Ha sottolineato che l’Italia è un Paese ostaggio di leggi nazionali ormai obsolete: la legge urbanistica risale al 1942, affiancata da un decreto del 1968 sugli standard edilizi. Per colmare questo vuoto, sono state emanate numerose normative regionali che hanno cercato di introdurre nuovi modelli di sviluppo.
Spesso però queste leggi si sono scontrate con le regole nazionali. Negli ultimi tre anni, ben 22 leggi regionali in materia edilizia sono state impugnate e 17 di queste sono state dichiarate incostituzionali. Evidenziato che questo conflitto di competenze ha raggiunto l’apice nel caso di Milano, dove recenti inchieste penali hanno paralizzato la città, Federica Bracaccio ha sottolineato come la mancanza di una normativa statale chiara e certa penalizzi lo sviluppo urbano, non solo a Milano ma in tutte le città italiane. Pertanto, ha apprezzato le intenzioni del Governo di porre rimedio a questa situazione.

Demolizione e ricostruzione la ricetta per rinnovare il patrimonio edilizio

Secondo ANCE è necessario rinnovare il patrimonio edilizio esistente, sostituendo vecchi edifici, demolendo e ricostruendo. Questi interventi devono diventare ordinari e non eccezionali. Importante il Decreto Salva Casa che aiuta le famiglie a migliorare le proprie abitazioni. Brancaccio hesprime la speranza che il costo sostenuto dai cittadini per sanare piccole irregolarità venga destinato a interventi a favore della casa e della rigenerazione urbana.Inoltre è stata espressa la necessità di dotare il Paese di una legge con una chiara governance per la rigenerazione urbana e un Fondo unico con stanziamenti adeguati e stabili nel tempo.

Immigrazione e sviluppo economico

Uno sguardo poi anche allo sviluppo dell’immigrazione, necessaria per lo sviluppo sociale ed economico. La Presidente ha criticato le misure attuali per l’inserimento lavorativo degli immigrati regolari, che sono insufficienti e troppo rigide. Ha menzionato l’accordo con le autorità tunisine per formare 2.000 lavoratori qualificati da impiegare in Italia nei prossimi tre anni, come esempio di un nuovo modello di integrazione.

La sicurezza nei cantieri e la formazione obbligatoria

L’importanza della formazione obbligatoria per tutti gli operatori edili è stato un altro tema molto discusso. Durante la relazione è stato evidenziato che il 70% delle giornate di infortunio in cantiere riguarda lavoratori senza contratto edile e quindi senza formazione adeguata.

Federica Brancaccio ha sottolineato l’urgenza di pagamenti puntuali e aggiustamenti dei prezzi dei materiali. Ha enfatizzato che le imprese possono prosperare solo con regole chiare e prospettive solide, permettendo loro di sfruttare le nuove tecnologie digitali e la sostenibilità. Ha anche evidenziato l’importanza di un approccio innovativo e flessibile per il bilanciamento tra lavoro e vita privata, e il ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale nel migliorare la produttività e la pianificazione nel settore edile.

Scarica la relazione.

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