Venerdì è prevista la ratifica della tanto discussa direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), nota anche come direttiva “Case Green”, ma già oggi i paesi membri si sono espressi in una riunione a porte chiuse. L’Italia voterà contro.
Sulla tabella di marcia dell’Europa arriva la ratifica delle nuova Direttiva EPBD. L’appuntamento di venerdì che coinvolgerà gli Stati membri prevede il passaggio finale con la ratifica. L’incontro però sembra riservare qualche sorpresa.
Una piccola scossa che di fatto non cambierà i fatti, ma che fa comprendere come si muove il panorama politico europeo.
Secondo alcune prime indicazioni, infatti, l’Italia e l’Ungheria dovrebbero votare contro la normativa approvata dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo.
I rappresentanti italiani e ungheresi hanno infatti annunciato la loro contrarietà alla Direttiva EPBD. Altri Stati invece come la Polonia, la Slovacchia e laCroazia dovrebbero astenersi dal voto mentre Malta ha chiarito di voler votare a favore della direttiva.
Nonostante le divergenze, l’approvazione della EPBD sembra essere comunque garantita.
Il voto contrario italiano sembra essere più un atto di ribellione politica che una reale volontà di bloccare la direttiva. Questo potrebbe essere influenzato anche dalle imminenti elezioni europee di giugno. La direttiva EPBD ha generato parecchi malumori, soprattutto in Italia, durante il suo iter di approvazione nell’Unione Europea.
Contenuto della Direttiva EPBD
La Direttiva EPBD, approvata a Strasburgo a marzo, prevede una serie di misure volte a ridurre il consumo energetico degli edifici residenziali e non residenziali entro specifici anni. Tra le disposizioni, vi è l’obbligo di ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali entro il 2030 e il 2035, con un focus sulla ristrutturazione degli edifici meno efficienti. Viene anche delineato il divieto delle caldaie a gas metano dal 2040 e l’incentivazione degli impianti fotovoltaici.
Venerdì sarà una giornata importante per comprendere gli assetti politici e i prossimi passi dell’Italia su questa importante direttiva.
Il testo adottato.