Superbonus arriva la deroga per edifici terremotati. Restano sconto in fattura e cessione del credito, ma viene stabilito un tetto massimo. Attivi fino a quando la spesa pubblica raggiunge i 400 milioni di ero. Dopo l’iniziativa sarà chiusa.
Il recente provvedimento sul superbonus, approvato mercoledì in Consiglio dei Ministri, ha destato preoccupazioni per la sua possibile incidenza sulla ricostruzione post-terremoto. A fare pressing per un passo indietro amministratori e sindaci di vari comuni italiani colpiti da eventi sismici. L’accordo sul superbonus area sisma arriva grazie a una deroga su edifici terremotati. Questa deroga consente l’assegnazione di un plafond di 400 milioni di euro per l’anno in corso.
Superbonus deroga edifici terremotati
La nuova normativa, che impone lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito previsti dal decreto legislativo sul superbonus, non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti che hanno colpito Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria rispettivamente il 6 aprile 2009 e dal 24 agosto 2016. Questa deroga è stata specificata nella bozza finale del decreto, con un chiaro riferimento a un plafond di spesa di 400 milioni di euro per il 2024, di cui 70 milioni destinati agli eventi sismici del 2009.
Superbonus zona sisma: critiche e modifiche
L’introduzione della normativa ha suscitato un acceso dibattito, con preoccupazioni sul possibile impatto negativo sulla ricostruzione delle zone colpite dal sisma. In particolare, il centrodestra, soprattutto Forza Italia, ha manifestato disagio per l’approvazione della norma senza una chiara indicazione iniziale sulle deroghe per le zone terremotate. Questa mancanza di specificità ha aggiunto complicazioni alla situazione politica, specialmente di fronte all’elettorato delle regioni coinvolte.
Limiti di spesa e ruolo del commissario
La modifica del provvedimento ha introdotto un limite di spesa di 400 milioni di euro, con un’ulteriore precisazione riguardante il ruolo del Commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli. È stato assegnato a Castelli il compito di garantire il rispetto di tale limite di spesa, monitorando anche l’utilizzo del plafond disponibile attraverso i dati forniti dal Portale nazionale delle classificazioni sismiche.
Nonostante le modifiche apportate, rimangono ancora sfide da affrontare per far sì che il decreto venga convertito in legge. Forza Italia, fin dalla prima fase di discussione, ha espresso la volontà di applicare uno stop al superbonus con una maggiore flessibilità. Le opposizioni, d’altra parte, spingono per deroghe che favoriscano il Terzo Settore, sottolineando l’importanza degli incentivi fiscali per la realizzazione di interventi di sostenibilità ambientale e contenimento dei costi energetici.