Proposte di riforma Bonus edilizi: cosa succede alla Camera

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In Parlamento sono in corso discussioni e proposte di riforma legate ai bonus edilizi, in risposta alla direttiva europea EPBD IV in approvazione presso la Plenaria dall’11 al 14 marzo. Si va dalle detrazioni del 60, 90 e 100%, fino al ritorno di cessione del credito e sconto in fattura.

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L’Agenda Politica italiana si focalizza sull’argomento dei bonus edilizi in vista delle imminenti novità legate all’entrata in vigore della nuova EPBD.
Nel periodo di attesa della votazione finale in Plenaria, programmata dall’11 al 14 marzo, in Parlamento si discute del futuro dei bonus edilizi.

La Nuova EPBD IV sottolinea la necessità di tagliare i consumi energetici medi degli edifici residenziali, riducendoli del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, con l’obiettivo di raggiungere edifici zero-emission entro il 2050. A differenza di quanto era previsto da una prima bozza, nella Direttiva finale ogni Stato Membro avrà l’opportunità di definire le proprie scelte. Partendo dal presupposto che almeno il 55% dei tagli alle emissioni dovrà derivare dall’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, in Italia si discute del vasto patrimonio immobiliare e delle possibili soluzioni.

Le proposte di riforma presentate in Parlamento in questo ultimo anno riflettono il bisogno di adeguare le politiche nazionali agli obiettivi stabiliti dalla Direttiva EPBD. Alla fine del 2024, la maggior parte delle agevolazioni (ecobonus, bonus ristrutturazione al 50%) scadranno, ad eccezione del superbonus (ridotto al 65% l’anno prossimo) e del bonus del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Le principali proposte di riforma sui bonus edilizi

Tra le principali proposte di legge vi è la proposta Ac 969 presentata da Alberto Gusmeroli della lega.
Questa proposta prevede una detrazione base del 60% per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza antisismica, aumentata fino al 100% in determinate situazioni meritevoli di tutela. Si ammette anche la cessione del credito o lo sconto in fattura. La proposta mira a incentivare interventi di miglioramento del patrimonio edilizio attraverso agevolazioni fiscali e contributi, con un’attenzione particolare alle situazioni economiche più difficili e alla sostenibilità finanziaria.

Un impegno per l’Efficienza Energetica degli edifici italiani

Altra idea ha invece Forza Italia con una proposta di riforma sui bonus edilizi presentata da Erica Mazzetti. Secondo Forza Italia la Direttiva europea EPBD, se attuata senza adattamenti adeguati alla realtà italiana, potrebbe generare preoccupazioni e difficoltà nell’applicazione pratica delle misure previste, data la specificità e la diversità del patrimonio edilizio nazionale.

In questo contesto, la proposta di legge AC 1291 emerge come un tentativo di affrontare la sfida di rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici italiani. La proposta suggerisce incentivi crescenti fino al 90% in base ai livelli di efficientamento, dimostrando un’attenzione alla necessità di promuovere interventi significativi per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti.

Un aspetto importante della proposta riguarda la possibilità di cessione e sconto, che si rendono accessibili non solo a contribuenti forfettari ma anche a coloro con un reddito fino a 50mila euro. Questo amplia la portata degli incentivi, cercando di coinvolgere un numero maggiore di cittadini e famiglie.

Inoltre, la proposta sembra essere ispirata dalle politiche adottate da altri paesi europei in materia di efficienza energetica degli edifici. Questo è un segnale positivo, poiché consente di trarre insegnamenti da esperienze di successo all’estero, adattandoli al contesto italiano. L’approccio di guardare a soluzioni efficaci adottate in altri paesi può contribuire a sviluppare politiche più efficaci ed efficienti.

Bonus edilizi proposte di riforma dell’opposizione

La proposta di legge n. 545, primo firmatario Agostino Santillo (M5S), è incentrata su disposizioni riguardanti la detrazione delle spese per vari interventi nel settore edilizio e ambientale. La proposta mira a riorganizzare il sistema delle detrazioni fiscali in ambito edilizio, al fine di rendere le misure più allettanti per i contribuenti, semplificare le procedure e incoraggiare interventi volti al recupero del patrimonio edilizio, alla riqualificazione energetica degli edifici, all’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici e all’eliminazione delle barriere architettoniche.

L’articolo 1 della proposta prevede un aumento della percentuale di detrazione, portandola dal 36% al 40% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.

Detrazioni al 100%. Viene introdotta una detrazione del 100% per interventi come l’installazione di impianti eolici o solari, infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici e interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Inoltre sono previste ulteriori detrazioni del 20% per interventi di riduzione del rischio sismico e del 5% o 2,5% per il passaggio a classi energetiche superiori, a seconda della zona sismica e del tipo di intervento.
Le disposizioni si applicano a diverse categorie, tra cui condomìni, persone fisiche, istituti autonomi case popolari, cooperative di abitazione, enti del Terzo settore, associazioni sportive dilettantistiche e altre.


Tutte queste proposte dovranno affrontare le sfide delle risorse pubbliche disponibili per il 2025, considerando il costo lasciato in eredità dal superbonus che ha accumulato detrazioni per 107,3 miliardi di euro entro gennaio 2024. La definizione della dote economica del governo per il 2025 è fondamentale per delineare il futuro di queste proposte.

Per approfondire:

P. di legge Lega

Forza Italia

Proposta del M5S n. 545

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