L’Agenzia delle Entrate definisce i cambiamenti per la detrazione al 75% sul Bonus barriere architettoniche . La sostituzione degli infissi non rientra più nei lavori ammissibili, necessaria la tracciabilità del pagamento.
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito chiarimenti riguardo al bonus del 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Come dichiarato su Fisco Oggi, l’organo ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, il bonus si applica esclusivamente a interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, come specificato nel decreto Superbonus 212/2023.
Cambiamenti nella richiesta del contributo
Il contributo non può più essere richiesto per altre tipologie di lavori, incluso l’automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari. Per accedere al bonus, è necessaria un’apposita asseverazione e la tracciabilità dei pagamenti attraverso “bonifico parlante”. Il decreto legge n. 212 del 29 dicembre 2023 ha anche introdotto uno stop alla cessione del credito e sconto in fattura per il bonus del 75% per le barriere architettoniche dal 2024.
Questa stretta segue una serie di chiarimenti precedenti che avevano esteso il bonus a una vasta gamma di lavori, compresi la ristrutturazione di bagni e il rifacimento degli infissi, a condizione che rispettassero le prescrizioni tecniche del DM 236/1989.
Detrazioni massime invariate
Le detrazioni massime rimangono invariate, con importi di 50.000 euro per edifici unifamiliari, 40.000 euro per edifici da due a otto unità immobiliari e 30.000 euro per edifici con più di otto unità immobiliari.
Bonus barriere architettoniche cambiamenti su aliquote e contributi per i redditi bassi
Oltre alle modifiche al bonus Barriere Architettoniche del decreto Superbonus, ricordiamo che le aliquote per i lavori di efficientamento energetico dei condomini sono passate al 70% (65% nel 2025). Tuttavia, i contribuenti con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro possono continuare ad accedere ad aliquote più elevate.
Per i redditi bassi, il decreto prevede un contributo a fondo perduto per coprire le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Gli interventi devono aver raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% entro il 31 dicembre 2023 e portare l’edificio a migliorare di almeno due classi energetiche.
Fondo di compensazione e determinazione dei contributi
Un fondo sarà attivato per compensare la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal 2024 e il precedente 110% valido fino alla fine del 2023. I criteri e le modalità di erogazione del contributo saranno stabiliti da un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, attualmente in attesa di emanazione.