Piano d’Azione Pompe di Calore, a che punto siamo

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Il Piano d’azione sulle Pompe di Calore resta ancora bloccato in Europa. A sollevare preoccupazioni è l’associazione europea sulle pompe di calore EHPA.

Piano d'azione Pompe Calore



L’Associazione europea delle pompe di calore (EHPA) ha sollevato preoccupazioni riguardo ai ritardi nell’esito di una consultazione pubblica avviata da Bruxelles lo scorso aprile. L’iniziativa aveva lo scopo di accelerare la diffusione e la produzione di pompe di calore nell’Unione Europea, con la previsione di un piano d’azione da pubblicare entro la fine dell’anno.

Piano d’azione pompe di calore: la consultazione pubblica

Secondo l’EHPA, le proposte derivanti dalla consultazione pubblica sono state momentaneamente accantonate, e la discussione potrebbe riprendere solo dopo le elezioni europee di giugno. Questo ritardo potrebbe influenzare gli ambiziosi piani di Bruxelles di installare almeno 30 milioni di unità in tutta l’UE, riducendo significativamente la dipendenza del continente dal gas russo.

Thomas Nowak, segretario generale della European Heat Pump Association, ha dichiarato: “L’Europa è in ritardo sulla decarbonizzazione del calore. Eppure, invece di affrontare il problema sviluppando e pubblicando il promesso piano d’azione per le pompe di calore, la Commissione lo ha buttato nell’erba alta. Ciò non avrà solo un impatto sul settore e sui suoi 7 miliardi di euro di investimenti europei, ma avrà un impatto anche sul percorso dell’Europa verso l’zero emissioni nette e su tutti i consumatori che non desiderano altro che poter scegliere un riscaldamento pulito, conveniente e sostenibile. Rinviare la finalizzazione di questo piano dopo le elezioni può solo essere definito un errore. Esortiamo la presidente von der Leyen, il commissario per l’Energia Simson e tutti i commissari a rivederlo e ripristinarlo urgentemente”. 

Importanza delle pompe di calore nella decarbonizzazione

Le pompe di calore giocano un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione del calore, considerando che il settore edilizio è responsabile del 36% delle emissioni totali di gas serra nell’UE. Tuttavia, diversi ostacoli si presentano sulla strada di questa tecnologia.

Tra gli ostacoli citati, il ritardo normativo dei Paesi membri nel limitare la vendita di caldaie tradizionali è stato evidenziato come un problema significativo. Inoltre, la diminuzione dei prezzi del gas, a differenza dell’elettricità, potrebbe indebolire la fiducia dei consumatori nel mercato delle pompe di calore.Altri problemi comprendono la carenza di installatori qualificati e le sfide legate alla capacità effettiva delle reti elettriche di gestire un carico aggiuntivo.
Contattata dall’agenzia Euractiv, la Commissione europea ha affermato che il “lavoro preparatorio” del piano d’azione è ancora in corso. Tuttavia, non è stata fornita una data precisa per la presentazione del piano d’azione.

Contrazione del mercato delle pompe di calore

Intanto, il mercato delle pompe di calore sta subendo una contrazione, con una diminuzione delle vendite europee nel trimestre finale del 2023 del 14% rispetto all’anno precedente. Questo calo è attribuito a messaggi contrastanti dalla politica e a una significativa diminuzione dei prezzi del gas naturale.

Ruolo chiave dell’Italia

Nonostante questi ostacoli, l’Italia svolge un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione dei riscaldamenti edilizi. Attualmente, rappresenta il secondo mercato europeo per le pompe di calore, con un aumento delle installazioni nel corso dell’anno. Le ambizioni dell’EHPA prevedono 60 milioni di unità in tutta l’UE entro il 2030, e l’Italia contribuirà significativamente a questo obiettivo nei prossimi anni.

Nonostante gli ostacoli attuali, le pompe di calore rimangono un elemento chiave nella transizione verso una produzione di energia più sostenibile in Europa.

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