Superbonus studio Commercialisti: “effetti positivi per lo Stato”

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Uno studio pubblicato dalla Fondazione nazionale dei commercialisti esamina gli effetti macroeconomici e finanziari del Superbonus insieme ad altri bonus edilizi. Nel biennio 2021-2022 il Superbonus 110% ha comportato una spesa di 60 miliardi di euro per lo Stato. Nello stesso periodo l’incentivo ha stimolato un aumento del PIL pari a 91 mld. Generato un gettito fiscale extra di 37 mld.

superbonus studio commercialisti

Lo studio “L’impatto economico del Superbonus 110% e il costo effettivo per lo Stato dei bonus edilizi” pubblicato dalla Fondazione nazionale dei commercialisti offre una valutazione aggiornata al 31 dicembre 2022 sull’effetto macroeconomico e finanziario del Superbonus 110% e dei bonus edilizi in seguito alle disposizioni del d.l. 34/2020, che ha introdotto la cessione del credito o lo sconto in fattura generalizzati. Tuttavia, queste disposizioni sono state successivamente abolite con il d.l. 11/2023.

Impatto sul PIL e sul debito

Secondo lo studio l’incremento del PIL generato dagli investimenti incentivati dal Superbonus supera l’impatto sul debito pubblico. Questo porta a un miglioramento del rapporto debito/PIL in termini percentuali.

Spesa e benefici

Lo studio ha utilizzato un modello di calcolo che ha stimato la spesa indotta dal Superbonus negli anni 2021 e 2022. Questa spesa stimata è pari a 96 miliardi di euro, e si traduce in un costo totale per lo Stato di poco più di 97 miliardi di euro, rappresentato dalle detrazioni fiscali aggiuntive rispetto a quelle ordinarie.Guardando a un orizzonte temporale più ampio, corrispondente a circa cinque anni, lo studio stima che l’incremento del PIL sarà di quasi 91 miliardi di euro. Questo comporterà un aumento del gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro. Il costo netto per lo Stato legato al Superbonus 110% si attesterà a 60 miliardi di euro a regime, risultando nettamente inferiore all’incremento del PIL.

Moltiplicatori e retroazione fiscale

Una delle componenti interessanti dell’analisi riguarda i moltiplicatori: il moltiplicatore sul PIL derivante dalla spesa aggiuntiva stimolata dal Superbonus è calcolato a 0,95, indicando un impatto di stimolo sull’attività economica. Inoltre, l’effetto di retroazione fiscale, che rappresenta l’aumento del gettito fiscale rispetto all’incremento della spesa pubblica, è valutato al 38%.

Superbonus studion commercialisti: conferme dai dati del MEF

I risultati dello studio ricevono ulteriori conferme dai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) durante un’audizione avvenuta il 23 maggio 2023. Secondo il MEF, l’incremento del PIL attribuibile agli incentivi edilizi, in particolare al Superbonus, nel periodo 2021-2025 raggiunge i 121 miliardi di euro, superando persino le stime elaborate dagli autori dello studio.

Gli autori dello studio sottolineano che, nonostante le agevolazioni nel settore edilizio possano sembrare gravose per le casse dello Stato, è essenziale considerare sia l’uscita di spesa pubblica che l’entrata di maggior gettito fiscale nell’analisi costi-benefici. Complessivamente, le agevolazioni nel settore edilizio sembrano avere un impatto notevole sull’attivazione dell’economia, generando effetti positivi sia sull’occupazione che sul bilancio pubblico.

I dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) relativi al settore delle costruzioni confermano un notevole aumento del valore aggiunto nel settore. Segnalato inoltre un incremento degli investimenti nell’edilizia residenziale. I dati sull’occupazione indicano un aumento nel settore delle costruzioni, in controtendenza con la diminuzione complessiva.



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