Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha presentato le proposte di revisione del Testo Unico dell’Edilizia. Tra le richieste: semplificare le procedure, favorire la collaborazione tra Ordini professionali e Pubblica Amministrazione, regolarizzare le piccole difformità presenti negli edifici. I dettagli della proposta.
L’attesa riforma del D.P.R. n. 380/2001, comunemente noto come Testo Unico Edilizia, sta finalmente entrando nel vivo.
Dopo anni di lavori e confronti, il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) ha presentato le proposte del Gruppo di Lavoro dedicato alla revisione di questa importante normativa che regola il settore edilizio italiano.
L’obiettivo è chiaro: semplificare, razionalizzare e rendere più efficiente il processo di autorizzazione e controllo degli interventi edilizi, fornendo sicurezze agli operatori del settore e riqualificando il patrimonio edilizio esistente. La riforma si configura come un passo fondamentale per favorire lo sviluppo e la sostenibilità del settore edilizio nel nostro paese.
Il tavolo tecnico presso il Consiglio Superiore dei Lavori
L’incontro di una rappresentanza del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) con il coordinatore della Commissione relatrice per la revisione del Dpr 380/2011 ha fissato alcuni punti cardine per gli ingegneri italiani.
L’incontro ha infatti rappresentato un’opportunità per presentare le proposte del Gruppo di Lavoro (GdL) dedicato a questo tema, guidato dalla delegata all’edilizia ed urbanistica, ing. Irene Sassetti.
Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, ha espresso la necessità di giungere all’approvazione delle modifiche al Testo Unico nel minor tempo possibile, considerando che il lavoro sulla revisione è in corso dal 2017. Perrini ha sottolineato l’importanza della collaborazione di tutti gli Ordini territoriali, poiché ognuno può apportare un contributo prezioso alla definizione di un testo normativo chiaro e coerente.
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Il Testo Unico Edilizia le proposte del CNI sulla semplificazione del processo
Un elemento cruciale sottolineato dal Gruppo di Lavoro del CNI è il principio di sussidiarietà nei confronti della Pubblica Amministrazione. Tale principio consentirebbe un rapporto di piena collaborazione tra gli Ordini e i professionisti, al fine di ridurre il carico di lavoro degli Uffici dei Comuni, delle Regioni e di altri Enti coinvolti nei processi edilizi.
Semplificare i titoli abitativi
La modifica legislativa proposta mira a una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, semplificando i titoli abilitativi e rendendo possibile l’autocertificazione dei professionisti (SCIA) per alcune tipologie di interventi. In caso di necessità di un nulla osta da parte degli enti preposti alla tutela, si prevede anche l’utilizzo della conferenza dei servizi semplificata, garantendo tempi certi e perentori.
La regolarizzazione delle piccole difformità
Un’altra problematica affrontata riguarda la regolarizzazione delle piccole difformità riscontrabili nella maggior parte degli edifici esistenti. La normativa vigente sull’accertamento di conformità (artt. 36 e 37 del Testo Unico) è stata giudicata inefficace dal GdL del CNI. La cosiddetta “doppia conformità” urbanistica ed edilizia rende spesso impossibile la regolarizzazione delle difformità, anche se di natura prevalentemente formale.
Questo impedisce di riportare nella legalità una quota significativa del patrimonio edilizio nazionale, negando l’accesso agli incentivi fiscali previsti dall’art. 49 del DPR 380/2001 per opere di manutenzione, ristrutturazione, miglioramento sismico ed efficientamento energetico.
Alcune regioni hanno già adottato leggi specifiche per mitigare gli effetti paralizzanti di questa condizione. Tuttavia, il CNI chiede un testo che consenta la regolarizzazione della maggior parte degli edifici affetti da piccole difformità. Questo per facilitare la loro manutenzione e valorizzazione.
Prossimi passi: raccolta delle proposte
Il prossimo passo prevede la riunione della Commissione a settembre. In questa fase sarà possibile quindi raccogliere tutti i contributi e le proposte provenienti dagli enti e professionisti interessati. L’obiettivo è giungere a una sintesi che renda il Testo Unico Edilizia più efficace, semplificato e coerente con le esigenze del settore edilizio.
Composizione del Gruppo di Lavoro del CNI
Il Gruppo di Lavoro del CNI è coordinato da Irene Sassetti e composto dai seguenti membri: Alessandro Bigagli, Nazareno Claudiani, Jennifer D’Anna, Giovanni Di Biase, Leo De Santis, Luca di Franco, Marianna Fiori, Giovanni Genga, Antonio Grilletta, Paolo Montagni, Marina Palusa, Massimo Rosetti, Adriano Scarzella, Cristiano Tomasi, Luigi Vitelli. Da menzionare anche la partecipazione dei due membri del Censu, Gian Luigi Capra e Giovanni Montresor.