Codice appalti, flop su qualificazione stazioni appaltanti

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Rallentamenti sulla qualificazione delle stazioni appaltanti nel Nuovo Codice degli appalti in vigore dal 1 luglio. Su 26.000 solo 2.400 hanno fatto domanda.

Codice appalti, flop su qualificazione stazioni appaltanti

L’entrata in vigore delle nuove norme del Codice degli Appalti a partire dal 1 luglio ha suscitato speranze di semplificazione delle procedure per l’assegnazione dei lavori e dei servizi nel settore pubblico. Tuttavia, si teme che la partenza del Nuovo Codice degli appalti possa essere più difficile del previsto. La causa è determinata dall’obbligo, per le stazioni appaltanti, di ottenere una qualificazione.
Questa situazione potrebbe rallentare il processo di banditura delle gare e l’assegnazione dei servizi di valore considerevole.

Codice Appalti situazione attuale sulla qualificazione delle stazioni appaltanti

Secondo gli ultimi dati provenienti dall’ANAC, l’agenzia anticorruzione che vigila sul settore, su 26.000 soggetti obbligati a ottenere la qualificazione, solamente circa 2400 hanno fatto domanda.
Questo dato evidenzia una carenza significativa nella capacità delle stazioni appaltanti nel soddisfare i requisiti richiesti legati all’assegnazione dei contratti pubblici.

Il ruolo delle stazioni appaltanti nel Codice degli Appalti

Le stazioni appaltanti che includono comuni, regioni, ASL, enti e società pubbliche, svolgono un ruolo fondamentale nella gestione delle procedure di appalto. Sembra che non si sia prestata sufficiente attenzione al rafforzamento di queste istituzioni.

Sfide da affrontare:

La mancanza di personale qualificato nelle stazioni appaltanti è una sfida che richiede soluzioni concrete. Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Giuseppe Busia, ha sottolineato l’importanza di accelerare il processo di iscrizione per le stazioni appaltanti. Secondo il Presidente Busia, non è stato dato abbastanza peso al potenziamento delle stazioni appaltanti durante la riscrittura del Codice dei contratti. Questo ha portato a una carenza di personale giovane, competente e in grado di condurre rapidamente le gare, risparmiando denaro pubblico. Busia ha sottolineato che è fondamentale trovare soluzioni concrete per affrontare questo problema.
Il presidente è già al lavoro con la Cabina di Regia di Palazzo Chigi per coordinare gli sforzi tra Governo, Regioni ed Enti locali al fine di rafforzare gli acquirenti pubblici a tutti i livelli istituzionali.


Ridurre il numero delle stazioni appaltanti

Il Presidente Busia ha anche evidenziato la necessità di ridurre il numero delle stazioni appaltanti autorizzate, concentrandosi invece su un numero limitato di centrali di committenza specializzate distribuite sul territorio. Questo consentirebbe alle centrali di supportare gli enti meno attrezzati nell’esecuzione delle procedure e nell’implementazione dei loro progetti. L’obiettivo è evitare sprechi e inefficienze, migliorando la capacità amministrativa per garantire gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e assicurare uno sviluppo sostenibile a lungo termine.

Per facilitare il processo di registrazione e qualificazione delle stazioni appaltanti, l’ANAC ha anticipato l’apertura del proprio portale di un mese.

Il ruolo della Cabina di Regia di Palazzo Chigi:

La collaborazione con la Cabina di Regia di Palazzo Chigi rappresenta un passo importante verso la ricerca di soluzioni efficaci per superare le attuali difficoltà. Questo organismo, che coinvolge il governo, le regioni e gli enti locali, può fornire la piattaforma ideale per discutere e sviluppare strategie coordinate volte a migliorare le capacità delle stazioni appaltanti e garantire un processo più efficiente ed equo di assegnazione dei lavori pubblici.

È fondamentale spingere per un rafforzamento reale delle stazioni appaltanti, in modo da consentire loro di svolgere le proprie funzioni in maniera adeguata e tempestiva.

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