I principi dell’Equo compenso diventano parte integrante del Codice deontologico degli ingegneri italiani grazie all’aggiornamento del testo approvato il 23 marzo 2022 dal Consiglio Nazionale Ingegneri lo scorso 14 giugno.
Il Codice deontologico degli ingegneri italiani è stato riformulato sulla base di quanto previsto dalla legge n.49 del 21 aprile 2023 che impone agli Ordini e Collegi professionali di adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare la violazione dell’obbligo di convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionale alla prestazione richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dai relativi decreti ministeriali.
Cosa è l’equo compenso
L’equo compenso è il principio che stabilisce la remunerazione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro svolto da un professionista. La tariffa deve essere conforme ai compensi previsti e alle caratteristiche della prestazione professionale. Per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, i valori di riferimento sono quelli stabiliti dal DM 140/2012.
Passaggio importante per i professionisti
Secondo Domenico Perrini, Presidente del CNI, la Legge sull’Equo compenso rappresenta uno dei passaggi più importanti della storia recente delle professioni, perché garantisce al professionista un compenso equo ed equilibrato per la sua prestazione, ma soprattutto agisce a tutela del consumatore finale, del cittadino, che potrà contare su una prestazione professionale di qualità. L’inserimento di questo principio all’interno del Codice deontologico degli ingegneri italiani garantirà il rispetto dell’Equo compenso e le opportune sanzioni per coloro che lo violeranno.
Elio Masciovecchio, Vice Presidente CNI, ha dichiarato che con la nuova formulazione del Codice deontologico si stabilisce il principio che i compensi per le prestazioni professionali dovranno essere equi, a garanzia soprattutto della qualità della prestazione. Inoltre, il nuovo testo del Codice tiene conto di un concetto importante come la tutela dell’ambiente e della biodiversità, nell’interesse delle future generazioni.
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