Aggiornamento PNIEC – il questionario consultivo

Indice dei Contenuti

C’è tempo fino al 26 maggio per contribuire al questionario consultivo online sull’aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima).

Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.


Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato giorno 8 maggio il sondaggio rivolto a cittadini, Istituzioni, imprese, associazioni di categoria, Enti di Ricerca o Università per consentire agli stakeholder di proporre suggerimenti per il piano.

Introdotto dalla Direttiva 2018/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, il PNIEC è un documento strategico che definisce gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e l’utilizzo delle fonti rinnovabili nell’ambito energetico per ogni Paese dell’Unione Europea. 

Deadline per l’aggionamento del PNIEC

Entro giugno 2023, gli Stati Membri dell’Unione Europea dovranno inviare alla Commissione UE l’aggiornamento del proprio PNIEC con orizzonte temporale dal 2020 al 2030. In realtà si va ben oltre; il documento tende a tracciare il percorso verso le emissioni nette nulle al 2050. La revisione del PNIEC rappresenta quindi una sfida epocale che rischia di essere persa se non si mobilizza la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

Cosa prevede il PNIEC

Considerarto lo strumento fondamentale per cambiare la politica energetica e ambientale del nostro Paese, il PNIEC prevede principi e strategie per gestire la transizione energetica in modo da garantire posti di lavoro e soddisfare le esigenze delle nuove generazioni.  All’interno del documento si valuta l’efficacia della spesa pubblica rispetto agli obiettivi sociali e climatici, delle proposte di riforme fiscali e tariffarie, nonché l’estensione della politica per la povertà energetica e l’accesso alle risorse economiche necessarie per finanziare la decarbonizzazione degli edifici e dei mezzi di trasporto.

Il PNIEC richiede delle scelte che devono essere fatte in modo consapevole, tenendo conto dell’impatto di tali decisioni e delle risorse necessarie per affrontare il cambiamento. La decarbonizzazione ha un impatto anche sui consumi individuali, quindi è necessario rendere le abitazioni più efficienti e trovare soluzioni per la mobilità sostenibile. Inoltre, l’industria manifatturiera deve riorientarsi verso produzioni ‘carbon free’ per mantenere la competitività e investire nella sua trasformazione.

Gli argomenti del questionario

Il questionario, pubblicato sul sito del GSE, è composto da 22 pagine e racchiude 28 quesiti a risposta multipla.
Sviluppato in conformità con la normativa europea, rappresenta un processo più ampio di informazione e condivisione che coinvolgerà cittadini, industrie, operatori del settore, regioni, comuni e il parlamento, attraverso strumenti di consultazione come la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la Conferenza Unificata.

Tra i quesiti sviluppati spiccano le strategie più efficaci per decarbonizzare i consumi elettrici nel settore residenziale e terziario, gli strumenti più efficaci per favorire la diffusione degli impianti a fonti rinnovabili distribuiti sugli edifici, la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni in ambito industriale e l’efficientamento del settore pubblico.
Viene inoltre richiesta la proposta di soluzioni sostenibili per ridurre i consumi e le emissioni di gas serra e aumentare la quota rinnovabile nel settore dei trasporti.

Il Ministero chiede agli stakeholder un parere sulle misure utili ad accelerare la diffusione delle auto elettriche e rinnovare il parco veicolare privato circolante. Inoltre si analizzano strategie utili a favorire l’utilizzo del trasporto pubblico locale e ridurre la mobilità privata e quali possano essere gli strumenti per ridurre l’impatto del trasporto merci.
Si chiede un parere sull’utilità di ulteriori strumenti per decarbonizzare il sistema e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili estere, si valuta l’approccio più efficace per ottimizzare lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico.

L’utilizzo della tecnologia CCUS


Oltre ad analizzare le varie soluzioni e gli ambiti prioritari per la cooperazione con i paesi dell’area mediterranea, il Ministero chiede
quale ruolo potrebbe avere la tecnologia CCUS, Carbon Capture, Utilization and Storage. Si tratta di una tecnologia che punta a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, attraverso la cattura della CO2 prodotta da fonti puntuali di emissione come centrali termoelettriche, impianti industriali e processi di produzione chimica, per poi utilizzarla in modo utile o immagazzinarla in modo sicuro e permanente per raggiungere gli obiettivi di emissioni nulle al 2050.

La proposta di aggiornamento del PNIEC terrà conto degli orientamenti emersi durante la fase di consultazione pubblica e dalle parti interessate.

Per accedere al questionario: https://www.gse.it/PNIEC

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