Direttiva Case Green richiede investimenti per 320 mln di euro- il report

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Case Green un nuovo report realizzato da Assimpredil Ance insieme a Fondazione Symbola, CRESME e European Climate Foundation getta le basi sulle possibili azioni da intraprendere.

case green report

La decarbonizzazione del patrimonio edilizio è una delle grandi sfide che il settore delle costruzioni dovrà affrontare nei prossimi anni. Un percorso complesso che richiederà soluzioni e strumenti innovativi, concretezza e fattibilità, soprattutto per intervenire su un patrimonio edilizio storico come quello italiano.

A supporto di questo percorso, Assimpredil Ance insieme a Fondazione Symbola, CRESME e European Climate Foundation ha realizzato un nuovo studio. Il report getta le basi per una riflessione sulle possibili linee di intervento per l’attuazione in Italia della nuova direttiva europea Case Green (EPBD IV).
Questo studio considera anche le opportunità di medio-lungo periodo per il Paese, in termini di riduzione della dipendenza energetica, potenziamento della filiera delle costruzioni e delle competenze.Inoltre considera le riduzioni della bolletta energetica delle famiglie, specialmente quelle più fragili.

Il contesto edilizio italiano con la nuova Direttiva Case Green

Lo stock edilizio nazionale, stimato al 2022, è di 12.539.173 edifici residenziali che ospitano un totale di 32.302.242 abitazioni. Questo dato colloca l’Italia come primo paese in Europa per numero di case per 1000 abitanti. Tuttavia, il 72% degli edifici ha più di 43 anni ed è stato costruito prima della legge sull’efficienza energetica. Il 68,5% delle abitazioni ha una classe energetica compresa tra la E e la G.

Potenziale di risparmio energetico e aumento del valore delle abitazioni

Il report dimostra che basterebbe far salire di sole 2 classi energetiche il patrimonio edilizio residenziale per consentire la riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia. Si tratta di un risparmio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022 e allo stesso tempo un incremento del valore delle abitazioni.

Gli investimenti attivati dagli incentivi fiscali dell’ultimo triennio hanno determinato una crescita occupazionale nell’edilizia, con una media annua di oltre 639 mila occupati diretti. I soli lavori di riqualificazione energetica hanno generato una media annua di 371 mila occupati diretti e 556 mila occupati nella filiera. Questo ha contribuito anche all’aumento della produttività oraria nel settore delle costruzioni.

Direttiva Case Green coinvolgimento della filiera delle costruzioni

Il settore delle costruzioni coinvolge e attiva numerosi altri soggetti che definiscono la filiera “lunga” o allargata delle costruzioni. La filiera comprende servizi progettuali, produzione di materiali, commercializzazione, mediazione immobiliare, amministrazione condominiale e altro ancora. Nel complesso, la filiera delle costruzioni rappresenta oltre il 24% del complessivo sistema dell’offerta nazionale.

Prospettive future e risposta alle sfide

La sfida della decarbonizzazione del patrimonio edilizio non solo rappresenta un obbligo normativo europeo, ma anche un’opportunità per il Paese di creare lavoro, sviluppare nuove competenze e dare nuovo impulso alla filiera edilizia, motore della crescita economica interna.

“La sfida del cambiamento climatico si gioca sul piano dei comportamenti delle persone – dichiara Lorenzo Bellicini, direttore CRESME – e sulle risposte di efficienza tecnica che siamo in grado di sviluppare : il nostro patrimonio edilizio è caratterizzato da un lato da classi energetiche molto basse, ma allo stesso tempo da condizioni climatiche molto diverse; per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili (ad esempio, migliorando di  due classi energetiche attuali il nostro patrimonio edilizio) servirebbero tra i 260 e i 320 miliardi di euro, occorre quindi pensare a modalità di intervento  che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi che ci vengono posti  dall’Europa per gradi partendo dagli edifici più energivori, e con un percorso di medio-lungo periodo, che oltre a garantire un più corretto rapporto tra domanda e offerta, consentirebbe alle imprese  di programmare investimenti in grado di porre le costruzioni alla testa del processo di innovazione”.

Per affrontare questa sfida in modo efficace, è necessario prevedere incentivi fiscali adeguati, pianificare gli interventi su un arco temporale congruo e porre attenzione sulla necessità di qualificazione delle imprese che devono effettuare i lavori. Su questi punti, Assimpredil Ance ha lavorato attivamente, ma è fondamentale un confronto con le Istituzioni per trovare le soluzioni più percorribili e opportune.


Per scaricare il report clicca qui.

Credit photo:Assimpredil Ance

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