Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori propone una riforma strutturale con un testo unico per i bonus edilizi. Considerare gli interventi come strumenti di intervento strutturale, parametrare i benefici e privilegiare le zone a maggior rischio sismico.
Nel vasto panorama delle agevolazioni fiscali destinate al settore edilizio, il Superbonus è da sempre al centro dell’attenzione.
In queste ore assistiamo alle dure critiche del Governo sulla detrazione fiscale, sollevando nuovamente il problema delle frodi e intanto arriva la prospettiva di un’estensione del Superbonus per i condomìni, che potrebbe consentire un prolungamento oltre la data di scadenza di dicembre 2023 con un’agevolazione fiscale completa al 110%, a condizione che siano soddisfatte determinate circostanze.
In questo scenario Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) esprime la necessità di un serio intervento sui bonus edilizi con una riforma strutturale attraverso l’emanazione di un “Testo Unico” per le incentivazioni fiscali.
La complessità delle detrazioni e dei crediti di imposta
“Uno dei principali problemi che affliggono il sistema dei bonus edilizi in Italia è la complessità delle detrazioni e dei crediti di imposta. Questa intricata rete di normative spesso genera confusione tra i contribuenti e rende difficile la piena fruizione degli incentivi. Il Superbonus, insieme agli altri bonus edilizi, è stato soggetto a numerosi cambiamenti, contribuendo così al problema dei “crediti incagliati” afferma il Presidente. La creazione di un Testo Unico, secondo il Presidente Miceli, potrebbe semplificare la materia e rendere più accessibili e chiare le detrazioni fiscali.
La necessità di parametrare i benefici fiscali
Il presidente Miceli sottolinea inoltre l’importanza di parametrare i benefici fiscali in base al raggiungimento di obiettivi di qualità legati all’efficientamento energetico. Questa misura garantirebbe che gli incentivi siano direttamente proporzionali ai risultati ottenuti, promuovendo quindi un reale miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
Il sismabonus e l’incentivazione fiscale
Miceli suggerisce inoltre di privilegiare l’incentivazione fiscale per le zone a maggior rischio sismico del Paese, andando anche oltre il 90% di detrazione. Questa strategia mirerebbe a prevenire i costi sostenuti per la ricostruzione dopo eventi sismici, mettendo in primo piano la prevenzione e la messa in sicurezza delle zone a rischio.
Il Superbonus come leva per la rigenerazione urbana
Infine, Miceli sottolinea l’importanza di considerare i bonus edilizi come strumenti di intervento strutturale piuttosto che come misure temporanee. Se applicati in modo oculato e costante, questi incentivi possono diventare una leva efficace per promuovere la rigenerazione delle città italiane, contribuendo non solo al rinnovamento energetico ma anche all’innovazione e alla crescita sostenibile.
La proposta di un Testo Unico per i bonus edilizi e le incentivazioni fiscali rappresenterebbe secondo gli architetti un passo importante verso la semplificazione delle normative e la creazione di un sistema più trasparente e accessibile per i cittadini e le imprese. Allo stesso tempo, la parametrazione dei benefici e l’attenzione alle specifiche esigenze del territorio potrebbero contribuire a rendere più efficaci queste misure, promuovendo lo sviluppo sostenibile e la sicurezza delle zone a rischio.